Il caos di Napoli, dove i tifosi dell’Eintracht Francoforte hanno portato scompiglio e disastro, ha rimesso nel ciclone il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Lo possiamo dire: il numero uno del Viminale è il Ministro più discusso del governo Meloni. Prima i rave party, poi il caos migratorio che ha toccato l’apice con il naufragio di Cutro, ora i fatti di Napoli.
Nonostante la trasferta vietata i tifosi tedeschi sono accorsi in centinaia in Italia, quindi a Napoli, e si sono immolati in scontri violenti per le strade del capoluogo campano. Costringendo civili e commercianti a mettersi in fuga e mettendo le forze dell’ordine nelle condizioni di usare il pugno duro. Ma i tedeschi non si sono certo tirati indietro tanto da arrivare a bruciare una volante della polizia. Anche in questi minuti, con la partita di Champions League terminata 3-0 in favore del Napoli, i disagi stanno andando avanti. Secondo quanto scrive l’AGI Gli ultras del Napoli, di ritorno dallo stadio Maradona, hanno percorso liberamente via Caracciolo e poi hanno raggiunto la strada che costeggia gli hotel dove alloggiano i rivali tedeschi. Ed è stato in quel momento che gli ultras del Francoforte hanno nuovamente tentato di creare danni. Dall’alto un elicottero sorveglia la situazione. Sarà una notte da attenzionare.
Scontri Napoli, Piantedosi di nuovo nel ciclone
Il Pd napoletano ha subito puntato il dito contro il Viminale. Ma non è solamente un fatto territoriale: è la politica di opposizione tutta, anche quella parlamentare, che è tornata ad aizzare Piantedosi. I dem campani Piero De Luca e Marco Sarracino hanno detto:
Le immagini degli scontri provocati dai tifosi dell’Eintracht Francoforte a Napoli sono inaccettabili. Una città ostaggio di violenti che stanno mettendo in gravissimo pericolo l’incolumità di cittadini e forze dell’ordine, cui inviamo la nostra piena solidarietà. Invitiamo il ministro Piantedosi a riferire in Parlamento per chiarire cosa è successo e cosa non ha funzionato.
Pure Carlo Calenda è intervenuto per pungere il Ministro:
Quando ti serve un ministro dell’Interno equilibrato trovi un ‘questurino’, quando ti serve un ministro ‘questurino’ trovi il nulla. Altro che legge e ordine.
Per il Movimento 5 Stelle è intervenuto, tra gli altri, il Vicecapogruppo alla Camera Agostino Santillo. Il quale ha chiesto una informativa al Ministro:
Scene da guerriglia urbana a Napoli. Poche centinaia di tifosi tedeschi in occasione della Champions League tengono sotto assedio una città. Ordine pubblico, questo sconosciuto per il governo Meloni. M5s chiede informativa urgente di Piantedosi, che non ne indovina una.
Il Segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ironizza contro Piantedosi con un tweet:
Mentre i tifosi devastano Napoli, assaltano le forze dell’ordine, danno fuoco ad auto e mezzi di trasporto, sfasciano vetrine, ci chiediamo dove sia il ministro Piantedosi. A caccia di raver?
La difesa al Ministro
Ma le anime dell’esecutivo non isolano Piantedosi che, anzi, trova difesa da più parti. Addirittura, c’è chi scarica il barile su altre istituzioni: Alfredo Antoniozzi, Vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, se la prende con l’Uefa. Il suo commento:
Il nostro governo, attraverso una relazione fatta propria dalla Prefettura di Napoli e poi confermata dal Tar della Campania, aveva impedito la vendita dei biglietti ai tifosi dell’Eintracht, con relativi striscioni offensivi contro Piantedosi in Germania. Mi chiedo chi e perché li abbia fatti partire. Stanno devastando Napoli e aggredendo poliziotti e cittadini, dopo quello che avevano fatto a Roma nel 2018. Mi chiedo cosa dirà il signor Ceferin, presidente Uefa, che aveva criticato l’iniziativa preventiva del ministro Piantedosi e quali provvedimenti prenderà nei confronti della cosiddetta tifoseria tedesca.
Lo fa anche Matteo Salvini che, come è noto, è persona molto vicina a Matteo Pintedosi. Il Vicepremier si limita a solidarizzare con le forze dell’ordine napoletane con questo tweet:
Questi non sono tifosi, sono criminali. Chissà se in Germania farebbero lo stesso casino… Massima solidarietà e sostegno alle Forze dell’Ordine.