Jair Bolsonaro continua a far parlare di sé pur non essendo più, ormai da mesi, in Brasile. L’ex Presidente brasiliano ha lasciato il paese in seguito all’attentato che i suoi sostenitori hanno organizzato al palazzo presidenziale di Brasilia. L’azione sovversiva aveva, evidentemente, il suo marchio visto che gli assaltatori erano sostenitori dell’ultra destra che non accettavano l’esito delle elezioni presidenziali che hanno visto trionfare Lula. Bolsonaro si trova in America in autoesilio ma ha promesso di tornare: lo farà a breve, forse già nel mese di marzo, per guidare l’estrema destra brasiliana nell’opposizione al governo di Lula. Ma nel frattempo, nonostante l’assenza, si parla di lui in Brasile.
Gioielli sauditi: altro scandalo per Bolsonaro
Altro scandalo per Bolsonaro. Stavolta ha a che fare con gioielli regalati dall’Arabia Saudita su cui la Corte dei Conti brasiliana sta indagando aumentando, sempre più, il pressing sull’ex Presidente. Secondo quanto riportato dall’AGI gli sarebbe stato dato un tempo massimo di cinque giorni entro i quali deve consegnare allo stato alcuni gioielli del lussuoso marchio svizzero Chopard che le autorità saudite gli regalarono nel 2021. Questi oggetti preziosi sarebbero entrati nel paese irregolarmente e senza la dovuta denuncia all’erario, e che anch’essi debbano far parte del patrimonio pubblico nazionale e non rimanere nelle mani del capitano dell’Esercito a riposo.
L’intrigo con l’Arabia
A quanto pare Bolsonaro era solito ricevere, durante i quattro anni di mandato presidenziale dal 2019 al 2022, regali lussuosi dall’Arabia Saudita. La polizia sta indagando per capire la natura di questi regali che, scrive l’AGI, sarebbero attualmente suddivisi in due lotti. Uno, quello che ora Bolsonaro è obbligato a restituire, riuscì a entrare nel Paese ed è composto da un orologio, una penna e gemelli d’oro, del valore di circa 75mila dollari. L’altro è composto da una collana, un anello, un orologio e orecchini di diamanti, sempre di Chopard, valutati 3,2 milioni di dollari.
Evidentemente finché era Presidente è riuscito a gestire la cosa e a tenerla sotto traccia ma ora che non lo è, e trovandosi lontano dal Brasile, il vaso di pandora di questo intrigo arabo è stato scoperchiato. Tant’è che, secondo le indiscrezioni, Bolsonaro avrebbe tentato più volte, tramite emissari, di liberare i gioielli prima della fine del suo mandato, il 1° gennaio, ma senza successo. L’ultimo tentativo è stato il 29 dicembre. Lo scandalo è stato scoperto dal quotidiano ‘O Estado de Sao Paulo’ il 3 marzo. Da allora Polizia Federale, Procura e Corte dei Conti cercano risposte in questo dedalo di interrogativi che rischia di danneggiare ulteriormente l’immagine già logora dell’ex presidente e quella della moglie Michelle. L’ex first lady – a cui erano destinati gran parte degli oggetti arabi – è considerata in alcuni ambienti politici come una sua possibile delfina. Tant’è che starebbe cercando, con il marito lontano, di farsi spazio all’interno dell’area dell’ultradestra brasiliana.
La situazione
L’ormai ex ministro Albuquerque, uomo molto vicino a Bolsonaro, è stato uno dei primi – martedì scorso – a testimoniare dinanzi alla Polizia Federale. Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘O Estado de Sao Paulo’ l’ex Ministro avrebbe sostenuto di non essere a conoscenza del contenuto dei doni e di ritenere che la loro destinazione fosse patrimonio della Repubblica. Una versione ragionevole ma contrastante con quella sostenuta dagli avvocati di Bolsonaro e da uno dei suoi figli, il senatore Flavio Bolsonaro, i quali sostengono invece che fossero regali a titolo “molto personale” e che, quindi, dovrebbero rimanere nelle mani dell’ex capo dello Stato. La Corte dei Conti alza il pressing ed ha dato tempo 5 giorni a Bolsonaro: l’ex Presidente mollerà il lussuoso osso? La faccenda potrebbe rivelarsi ben più lunga ed intrigata di quel che sembra.