Ponte sullo stretto di Messina. Convocato per domani mattina il consiglio dei Ministri, tra i tanti temi come ad esempio quello del fisco, all’ordine del giorno ci sarà anche il ponte sullo stretto di Messina. “Il progetto esecutivo sarà approvato entro il 31 luglio 2024″ ha appena annunciato il Governo, spingendo così sull’acceleratore rispetto a un provvedimento che per anni è comparso e poi di nuovo dimenticato dalle pagine politiche. La metà del 2024 è la data che si legge nella bozza del decreto legge “disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente”, che sarà esaminato domani. Stando alle prime bozze l’opera sarà poi ceduta in concessione per trenta anni alla società denominata Stretto di Messina, cui sarà revocato lo stato di liquidazione.

Ponte sullo stretto, la bozza del decreto domani in Cdm

L’agenzia Adnkronos ha diffuso degli estratti del “Rapporto di concessione” che è presente nella bozza del decreto. Si legge che: “la concessione ha una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera”. La bozza è composta da 7 articoli che riguardano la governance della società: vi partecipano R.F.I. S.p.a., ANAS S.p.a., le Regioni Sicilia e Calabria e per una quota di almeno il 51 per cento, il Ministero dell’economia e delle finanze, che agisce d’intesa con il Ministero dei trasporti. Nel decreto è riportato anche che il Consiglio di amministrazione “è composto da cinque membri, di cui due designati dal Ministero dell’economia e delle finanze d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ricoprono rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato”.

Matteo Salvini: “Costa di più farlo che non farlo”

L’opera è tra le priorità del ministro de vice premier Matteo Salvini, ma la storia del Ponte sullo stretto di Messina viene da lontano, se ne parla dal 1876 prima ancora che l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ne facesse un suo cavallo di battaglia. In passato anche il leader della Lega aveva assicurato che il ponte si sarebbe fatto che sarebbe stata “l’opera ingegneristica più green, più ecocompatibile di quelle studiate” per collegare la Sicilia al continente. Sui costi proibitivi e sulla difficoltà dell’opera, il ministro Salvini aveva poi aggiunto: “Costa di più non farlo che farlo”.