Il fenomeno delle borseggiatrici che quotidianamente derubano ignari passeggeri e turisti nelle metropolitane Atm di Milano ha acceso il dibattito pubblico. In esclusiva il consigliere regionale per Fratelli d’Italia e direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha commentato l’emergenza sicurezza.
Il consigliere regionale per Fratelli d’Italia, Vittorio Feltri condanna il fenomeno
“E’ un fenomeno che va condannato senza mezzi termini. Si tratta di ladri a tutti gli effetti e come tali vanno trattate. Sono dei farabutti che vanno denunciati perché non si può andare avanti così”. Non usa giri di parole Vittorio Feltri per descrivere quanto sta accadendo a Milano con il fenomeno delle borseggiatrici che la fanno da padrone sui mezzi pubblici. Il direttore di Libero e consigliere regionale per Fratelli d’Italia, in esclusiva ha commentato quanto è emerso in questi ultimi mesi grazie, soprattutto, ai vari servizi che Valerio Staffelli, per Striscia la Notizia, ha dedicato al fenomeno. “Si giustificano dicendo che per loro è lavoro? Ma siamo impazziti? Da quando in qua rubare può essere considerato un lavoro. C’è una stortura di linguaggio che fa spavento e dimostra che non c’è cultura ma solo inciviltà”.
Il modo di operare
La scena è più o meno è sempre la stessa. Si tratta di donne tra i 16 e i 22 anni, spesso incinte, che vagano per le stazioni della metropolitana, nel quadrilatero disegnato da Centrale, Porta Venezia, Cairoli e Moscova. Anche il meccanismo utilizzato ormai è chiaro. Le ladre approfittano della calca e sfilano borselli, contanti, computer, telefonini o qualunque altra cosa di valore con maestria, la maggior parte delle volte senza che le vittime, spesso turisti, se ne accorgano. Un problema serio, legato alla sicurezza, che accade quotidianamente nelle metropolitane milanesi e che in questi giorni ha infiammato la scena politica, non tanto per i furti in sé e per sé, quanto per la decisione di alcune pagine social di pubblicare video che ritraggono le borseggiatrici in fragranza di reato. I filmati, finiti sui social hanno ovviamente generato una serie infinita di insulti e commenti violenti.
La polemica con la consigliera Romano del PD
“Quest’abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di follower è violenza, ed è molto preoccupante. Punto. La smettano sia quelli che realizzano i video sia chi gestisce i canali Instagram che li rendono virali di spacciare la loro violenza per senso civico, perché non è senso civico. Le cittadine e i cittadini che sanno davvero cos’è il senso civico alzino la voce e invitino a spegnere le fotocamere, perché non è trasformando le persone in bersagli che si ottiene giustizia. Di violenze e di squadrismo ne abbiamo già avuti abbastanza davanti a un liceo di Firenze e nelle acque di Cutro. Milanesi, ribelliamoci a questa pessima pratica”. Questo il commento della consigliera comunale del Pd Monica J. Romano. Una dichiarazione forte, che ha generato una shitstorm violenta nei suoi confronti. Anche Vittorio Feltri ha voluto esprimere il suo pensiero in merito: “E’ chiaro che uno che fa il ladro si dispiace di finire sul giornale o sui social, ma è altrettanto vero che se queste persone lavorassero onestamente non farebbero questa fine. I discorsi che fanno queste pseudo femministe del cavolo non hanno alcun senso, non stanno né in cielo né in terra. E’ giusto che i ladri, quando vengono beccati, finiscano sul giornale, non ci trovo nulla di strano”.
Come arginare il fenomeno
Esiste però un problema nel problema. Al momento infatti la difficoltà maggiore non sembra essere quella di identificare le borseggiatrici, bensì quella di poterle carcerare. Una volta fermate dalla polizia, spesso le donne infatti vengono rimesse in libertà e ricominciano da dove avevano lasciato. Questo è possibile perché le ladre, che ben conoscono il nostro ordinamento, sono sempre donne o ragazze incinte o con figli piccoli al seguito. E proprio questi tre fattori permettono loro di sfuggire, almeno temporaneamente, alla pena detentiva che spetterebbe loro in risposta ai furti commessi secondo l’articolo 146 del codice penale. Anche su questo aspetto va giù duro Feltri: “I ladri vanno mandati in galera, che siano donne o uomini. Punto e basta. Si tratta di delinquenti e come tali vanno considerate”.