Caso Cospito Giurì d’onore su Donzelli. “Il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha usato certo toni aspri, ma non ha leso l’onorabilità dei deputati del Partito Democratico”. E’ la conclusione approvata all’unanimità dal Giurì d’Onore della Camera e letta oggi in Aula dal pentastellato Sergio Costa, che presiede la commissione Speciale che ha lavorato per oltre un mese sulle dichiarazione dell’onorevole a proposito della vicenda Cospito.
La vicenda e le parole di Donzelli
Lo scorso 31 gennaio Donzelli aveva infatti rivolto parole dure ai deputati del Partito Democratico, che avevano fatto visita all’anarchico al 41 bis Alfredo Cospito in sciopero della fame contro il regime di carcere duro. L’occasione era stata il dibattito sull’istituzione della commissione bicamerale Antimafia e l’azzurro aveva messo in relazione la visita con i colloqui intercorsi tra Cospito ed esponenti della criminalità organizzata, prima di chiedere ai dem: “siete dalla parte dei terroristi o dello Stato”? Toni politicamente duri per la Commissione, ma comunque non lesive dell’onore dei colleghi. Mentre leggeva la relazione Costa ha però specificato che il Giurì d’onore non si è soffermato su altri episodi e sulla polemica successiva. Rimane quindi fuori dalla decisione il fatto che Donzelli abbia parlato di questioni che non potevano essere oggetto di dibattito pubblico. Su questo indaga la magistratura, ha specificato Costa, che poi ha ribadito l’importanza di tutelare il diritto-dovere dei parlamentari di andare a trovare i detenuti in carcere. Non solo, Debora Serracchiani, Silvio Lai e Andrea Orlando non hanno mai preso posizione sulla battaglia di Cospito e, di conseguenza, non hanno mai chiesto la revoca del 41 bis. L’unica finalità della visita era “l’interessamento sullo stato di salute e sulle condizioni carcerarie dell’anarchico”.
Le risposte di Donzelli alla Commissione
Nel corso della sua audizione davanti alla Commissione, Donzelli aveva spiegato che alcune perplessità esposte venivano dall’esigenza di non contrastare l’applicazione del 41 bis. Inoltre, il deputato ha chiarito che “le parole di incoraggiamento alla battaglia” al centro della polemica non volevano essere nella direzione di un’accusa di collusione per i colleghi del Partito Democratico. Il deputato Costa ha poi evidenziato le parole di Donzelli: “Nel corso dell’audizione Donzelli ha evidenziato come i deputati Serracchiani, Lai e Orlando fossero sicuramente interessati alla salute e alle condizioni di detenzione del Cospito, ma che a suo avviso il contesto precedente e successivo alla visita abbia potuto avere anche indirettamente l’effetto dell’incoraggiamento sul Cospito”.
Giurì d’onore, di cosa si tratta?
Il Giurì d’onore è una commissione d’indagine composta da uno o più membri e nominata dal Presidente della Camera su richiesta di uno o più deputati che si sentono offesi nella loro onorabilità da accuse a loro rivolte nell’ambito di una discussione. Può essere nominato se ci sono tre elementi: l’addebito personale e diretto di un parlamentare nei confronti di un altro, l’attribuzione di fatti determinati (non giudizi o opinioni) e infine la possibilità che la Commissione di indagine di acquisire testimonianze spontanee. Anche se interno al Parlamento, esiste anche come organo giudiziario previsto dall’ordinamento italiano che interviene quando l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto specifico e funziona a richiesta delle parti. In questo caso però è il presidente del Tribunale a nominare i membri del Giurì, che devono sempre essere in numero dispari.