Confermata dalla Cassazione la condanna per l’ex carabiniere Pietro Costa, che dovrà scontare cinque anni di reclusione per il reato di violenza sessuale ai danni di due ragazze americane: il fatto risale al novembre 2017 a Firenze. Cinque anni e mezzo per l’ex collega Marco Camuffo, anch’egli coinvolto nella stessa vicenda. Confermata dunque la sentenza emessa dalla Corte d’appello fiorentina il 5 aprile 2022.
I due ex carabinieri avevano stuprato le giovani, studentesse statunitensi di 21 anni, la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017. I fatti si erano svolti dopo che i due uomini avevano riaccompagnato le ragazze con l’auto di servizio nella loro casa in Borgo Santi Apostoli. Con la sentenza emessa nel 2022, i giudici di secondo grado avevano concesso le attenuanti generiche, prevalenti sull’aggravante, riducendo l’interdizione dai pubblici uffici a cinque anni.
Violenza sessuale Firenze, le due vittime denunciarono subito il carabiniere e il suo collega
L’incontro tra i due carabinieri e le due studentesse era avvenuto nei pressi di una discoteca al piazzale Michelangelo. I due uomini, approfittando dello stato di ebbrezza delle giovani, fecero sesso non consenziente con loro. Le due studentesse americane denunciarono subito i due carabinieri: sui loro abiti furono ritrovate tracce di sperma che inchiodavano i due ex militari. Messi alle strette, Camuffo e Costa confessarono i rapporti, ma sostennero fino all’ultimo che le studentesse non fossero contrarie.
Per l’accusa i due carabinieri avrebbero agito abusando delle loro qualità di militari in servizio, violando tra l’altro gli ordini impartiti dai loro superiori. Sempre secondo l’accusa, le due ragazze erano salite “illegittimamente” a bordo della Fiat Bravo del 112. Nella rilevazione del tasso alcolemico effettuata alle 6.51 del mattino del 7 settembre, le due americane erano risultate in forte stato di ebbrezza: 1.68 grammi di alcol per litro una e 1.59 l’altra. Secondo gli atti, i due carabinieri avrebbero agito nei loro abusi in modo “repentino e inaspettato”.