Una taglia sulla testa del ministro della Difesa italiano Guido Crosetto: è quanto avrebbe stabilito il gruppo di mercenari Wagner, al servizio della Russia. La notizia è stata comunicata dal quotidiano Il Foglio, che parla di una taglia da circa 15 milioni di dollari: a segnalare le intenzioni del gruppo sono stati i servizi di intelligence italiani, che hanno riferito i loro sospetti direttamente a Crosetto. I servizi segreti stanno cercando di indagare se si tratta di un’eventualità concreta o di una delle tante minacce che circolano sui diversi canali Telegram.

Il ministro era finito nel mirino del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, dopo le sue dichiarazioni sui migranti risalenti allo scorso lunedì 13 marzo. Crosetto aveva sostenuto come “l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane” sia frutto di una “strategia che la divisione Wagner sta attuando”, approfittando del suo “peso rilevante in alcuni paesi Africani”.

Accuse che Prigozhin ha rispedito con fermezza al mittente, tanto da iscrivere, secondo le ipotesi dell’intelligence, il ministro del governo Meloni nella cerchia dei nemici russi.

Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci.

Il capo della Wagner si è poi riferito al ministro con l’appellativo ‘mudak’, termine che in russo corrisponde a un pesante insulto.

Russia mette una taglia su Crosetto, i trascorsi del ministro con l’ex presidente Medvedev

Secondo quanto si apprende, al momento non sarebbero stati presi provvedimenti in relazione a un possibile aumento della scorta del ministro della Difesa, che avrebbe confermato l’ipotesi della taglia. L’apparato di sicurezza starebbe valutando in queste ore l’ampliamento del dispositivo di protezione del politico.

Dietro alle minacce, a volere la testa di Crosetto potrebbe essere il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. Pur dichiarandosi un gruppo indipendente di mercenari privati, infatti, la Wagner sarebbe secondo varie fonti un’unità sotto il controllo diretto del Ministero della difesa russo.

Proprio l’ex presidente russo Medvedev era stato coinvolto in un durissimo scambio di battute con il ministro italiano quando, lo scorso 28 gennaio, lo aveva definito uno “sciocco raro. In quell’occasione, l’ex sottosegretario di Stato al Ministero della difesa nel governo Berlusconi aveva parlato di Terza guerra mondiale, che sarebbe scoppiata nel momento in cui i carri armati russi sarebbero arrivati a Kiev.

Crosetto obiettivo della Wagner, ad agire potrebbero essere le cellule mercenarie europee

Secondo i servizi segreti italiani, a portare a termine l’esecuzione di Crosetto potrebbe essere una delle due cellule della Wagner eradicate in Europa. Una avrebbe sede nei Balcani, tra la Serbia e l’Albania, mentre l’altra nei Baltici, con la propria attività in Estonia. Si tratta di un paio di manipoli di alcune decine di effettivi: su richiesta di Mosca, una delegazione dei mercenari potrebbe staccarsi da uno dei due gruppi per portare a termine azioni mirate. L’intelligence sostiene che proprio Medvedev avrebbe dato “disposizione di procedere” alle cellule del gruppo Wagner.