La Sindrome di Cassandra è abbastanza riconoscibile proprio per via di alcuni comportamenti tipici di alcune donne.
Invadere il proprio posto sui mezzi pubblici, interrompere e prevaricare durante una discussione, spiegare con tono paternalistico un concetto già noto e conosciuto, avere meno credibilità professionale. Le situazioni in cui le donne sono o sono portate quotidianamente a sottovalutarsi e che aumentano la disuguaglianza femminile sono molte, e possono anche accadere in ambienti famigliari, come la casa o l’ufficio. Spesso sono atteggiamenti talmente tanto inconsci e ai quali si è abituati, che anche le donne stesse li hanno interiorizzati e non li considerano negativamente. Ma ci sono e non sempre la donna sa come reagire. Si chiama proprio Sindrome di Cassandra.
Da dove deriva il nome Sindrome di Cassandra
Quando Cassandra negò di soddisfare i desideri del dio Apollo, questo trasformò il dono della profezia che le aveva fatto in un vero e proprio flagello: tutte le predizioni che la figlia del re di Troia avrebbe fatto in futuro, non sarebbero mai state credute. È uno degli episodi più famosi dell’Iliade ed è alla base anche di una sindrome tutta femminile che non è diagnosticata a livello medico, ma evidenzia lo stato di bassa autostima delle donne: la Sindrome di Cassandra.
Succede quando anche le donne hanno interiorizzato il personaggio che la società ha imposto loro. Per esempio, l’essere un pericolo alla guida. Questi atteggiamenti e luoghi comuni sono alla base di una serie di prevaricazioni e sopraffazioni quotidiane che le donne subiscono e che causano in loro spesso bassa autostima, senso di inadeguatezza, continua ricerca di approvazione all’esterno, fino alla depressione: «Queste caratteristiche del Complesso di Cassandra portano le donne a svalutarsi e ad adottare di conseguenza un atteggiamento rinunciatario, arrendendosi passivamente al proprio destino. Questo accade perché quando è dato, anche inconsciamente, risalto a un atteggiamento stereotipato, si attivano copioni sociali comportamentali che riflettono i pregiudizi. Essendo questi ormai interiorizzati, è facile cadere nella trappola dell’adesione allo stereotipo.