Multa Como asilo. Il Comune di Como starebbe valutando l’ipotesi di multare, di 50 euro, i genitori che portano o riprendono in ritardo i figli all’asilo. E’ il provvedimento del sindaco di Como Alessandro Rapinese, approvato dalla Commissione consiliare sui servizi dedicati alla prima infanzia e che presto potrebbe quindi diventare realtà. Vietato fare tardi quindi, senza possibilità di giustificazione. E le polemiche in città per il provvedimento che vorrebbe varare l’amministrazione, e riguarda i servizi della prima infanzia, sono già moltissime. La commissione ne avrebbe discusso martedì scorso in sede di consiglio e la questione riguarda la possibilità di multare i genitori che ritardano a portare o prendere i figli all’asilo nido. “Dopo quattro ritardi mensili in entrata e/o in uscita, sarà applicata la sanzione di 50 euro“, reciterebbe un nuovo comma. Ma non finisce qui. Dopo due soli ritardi ingiustificati, le educatrici potrebbero addirittura rifiutarsi di accogliere il bambino, sospendendo il servizio anche per il giorno successivo. Mettendo così in difficoltà i genitori che poi dovranno recarsi al lavoro. In attesa della decisione definitiva del consiglio comunale, il provvedimento sta già facendo discutere. Del progetto hanno parlato gli amministratori, nella seduta di lunedì 13 marzo 2023 alla quale erano presenti anche il sindaco di Como, Alessandro Rapinese e il vicesindaco Nicoletta Roperto (delega alle Politiche educative).
Como, multa ai genitori che portano o prendono tardi i figli all’asilo si scatenano le polemiche
Naturalmente la decisione sta scatenando il disappunto dell’opposizione e ancor più dei cittadini e dei genitori. “Chi multa gli amministratori che non risolvono i problemi di traffico che creano ritardo ai genitori?”, ha scritto su Facebook Barbara Minghetti, ex candidata sindaco del centrosinistra e consigliere comunale. Sotto il post pubblicato sui social con il nuovo regolamento, i cittadini hanno lasciato diversi commenti. “Mi chiedo se sia veramente sempre una “pessima abitudine” dei genitori o vi siano motivazioni serie e diverse che andrebbero ovviamente accertate dalla scuola. Bisogna sempre tenere presente che il nido nasce come esigenza dei genitori che lavorano e non dalle esigenze della scuola“, la risposta di un utente. “Ci sarebbe molto da dire di un’amministrazione che imposta il suo rapporto con i cittadini, in tutti i campi, in termini di colpa e di pena”, un altro ancora. “Siamo diventati tutti bambini da rieducare e da sanzionare. Mancano solo la verga e la gogna pubblica“, si legge in un altro commento. Tra l’altro c’è da aggiungere quanto già siano elevate le rette degli asili, nonostante siano comunali, che pesano sempre di più sul bilancio familiare ed un provvedimento del genere rischierebbe di aumentare questo peso. Gli asili rimangono comunque necessari per permettere ai genitori di lavorare con regolarità lasciando i bambini in mani esperte e permettendo loro anche di socializzare. E se i genitori insorgono per la possibilità di vedersi multati per un eventuale ritardo, naturalmente difendono la loro scelta gli amministratori che hanno deciso di vagliare questa possibilità. “Una misura nata per far rispettare gli orari, ed evitare i continui ritardi che provocano problemi sia sull’attività che sugli orari del personale“, è la difesa dell’assessora alle Politiche Educative Nicoletta Roperto. “Più di quattro ritardi significa una situazione costante, e riteniamo giusta una misura per evitarlo e garantire tranquillità alle educatrici nelle attività con i bambini”. Dalla parte dei genitori si schiera invece qualcun altro. “A Como essere genitore è una corsa ad ostacoli: chiusura dei nidi e multe alle famiglie che ritardano a portare o recuperare il figlio a scuola. La direzione in cui andare dovrebbe essere quella di ampliare gli orari di apertura perché siano compatibili con i ritardi del trasporto pubblico, con il traffico, con famiglie in cui entrambi lavorano”, il commento di un’altra esponente della maggioranza in Consiglio, Andrée Cesareo.