Le tensioni tra Washington e Mosca non conoscono tregua dopo l’incidente del drone americano abbattuto da aerei da combattimento russi nel Mar Nero: il segretario alla Difesa degli Usa Lloyd Austin ha commentato la vicenda in apertura della decima riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina, parlando di azioniaggressive, rischiose e non sicure da parte dei piloti russi”.

Questo episodio pericoloso fa parte di un modello di azioni aggressive, rischiose e non sicure da parte dei piloti russi nello spazio aereo internazionale: voglio essere chiaro, gli Stati Uniti continueranno a volare e ad operare ovunque il diritto internazionale lo consenta. E spetta alla Russia utilizzare i suoi aerei militari in modo sicuro e professionale.

Dopo le parole dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, dal canto loro, le autorità russe hanno assicurato che cercheranno di mettersi alla ricerca dei detriti del drone, utilizzato dagli statunitensi per ragioni di sorveglianza. Lo ha confermato Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo, che ha anche detto che non sa “se possiamo recuperarli o meno, ma dovremo sicuramente farlo e ce ne occuperemo”. Meno possibilista la Casa Bianca, con il portavoce John Kirby che dice di “non essere sicuro che riusciremo a recuperarlo”.

Incidente drone nel Mar Nero, l’Ucraina è sicura che l’incidente sia dovuto alla volontà di Putin di “espandere il conflitto”

L’incidente provocato dalla Russia sul Mar Nero sarebbe “il modo di Putin di segnalare la sua disponibilità ad espandere il conflitto“, al solo scopo di “coinvolgere altre parti”. Ne è sicuro il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, che su Twitter sottolinea come quella del presidente russo sia una “tattica all-in“, allo scopo “di alzare sempre la posta in gioco”.

In un’intervista alla Bbc, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha osservato che incidenti come quello avvenuto nel Mar Nero “sono inevitabili” fino a quando la Russia continuerà ad occupare la Crimea. Secondo Kuleba si tratta di un “incidente di routine“, che non provocherà alcuna escalation diplomatica.

Se l’Occidente vuole dimostrare la sua debolezza, dovrebbe certamente dimostrare la sua prudenza dopo un incidente come questo, ma non ho la sensazione che questo sia l’umore nelle capitali. L’umore non è quello di intensificare, ma non è nemmeno quello di piegarsi alla pressione – fisica o retorica – della Russia.