A Galatina, in provincia di Lecce, una bimba appena nata ha manifestato sintomi di astinenza da cocaina. Ad allarmare i medici è stato il primo vagito della piccola, diverso da quello di tutti gli altri bambini. La terribile scoperta è avvenuta subito dopo il parto all’ospedale di Galatina. Gli ulteriori accertamenti su mamma e figlia hanno fatto emergere la tremenda verità.
Ecco cosa è successo.
Bimba appena nata in astinenza da cocaina, la terribile vicenda a Lecce
Dopo essere venuta alla luce all’ospedale di Galatina, il primo vagito emesso dalla neonata ha insospettito i medici. Si trattava nello specifico, di un pianto inconsolabile che non accennava a diminuire.
La bimba appena nata mostrava tutti i segni di una probabile crisi di astinenza legata all’assunzione di cocaina, poiché piangeva a dirotto e nulla sembrava potesse fermare la sua disperazione.
Proprio per tale ragione, i medici hanno deciso di effettuare ulteriori accertamenti su mamma e figlia. Gli esiti degli esami effettuati hanno confermato il terribile sospetto. La tremenda ipotesi avanzata dai medici si è subito trasformata in una certezza, la piccola era nata in astinenza da cocaina.
Poco dopo, la neonata è stata trasferita nell’Unità di terapia intensiva dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove attualmente è ancora in cura. Per fortuna, la bimba ha ormai superato la crisi e non è in pericolo di vita.
Cosa potrebbe accadere ora alla piccola?
Del caso adesso si sta occupando il Tribunale che sta indagando sulla vicenda. L’ipotesi più probabile è che la piccola venga tolta alla famiglia naturale. Una volta dimessa, infatti, la neonata potrebbe essere affidata alle cure di un istituto specializzato di Ostuni, che si occupa dell’accoglienza dei minori.
Al contempo, sulla terribile vicenda è stato interrogato anche il padre della bambina. Dai primi accertamenti è emerso che il genitore, un piccolo imprenditore agricolo, si è dichiarato completamente all’oscuro di tutto e pare che non fosse neanche a conoscenza che la moglie avesse fatto uso di sostanze stupefacenti.
D’altro canto, anche la donna ha negato ogni possibile responsabilità, tuttavia, le sue affermazioni sono state smentite dalle analisi di laboratorio che hanno accertato la presenza di cocaina sia nel suo organismo che in quello della sua bambina.
Che cos’è la Sindrome di astinenza neonatale e quali sono le conseguenze
I sintomi dell’astinenza possono presentarsi subito dopo la nascita in tutti i neonati esposti al consumo di sostanze stupefacenti durante la vita endouterina. Con il termine di Sindrome di astinenza neonatale, SAN, infatti, si indicano generalmente, un insieme di segni e sintomi clinici che il neonato può presentare dopo essere venuto alla luce, a causa della brusca sospensione di sostanze stupefacenti.
Secondo alcuni dati è stato stimato che possa essere affetto da Sindrome di astinenza neonatale dal 3 al 50% dei neonati le cui madri hanno fatto uso di stupefacenti durante la gravidanza. Tuttavia, questa percentuale può variare a seconda della popolazione e delle diverse aree geografiche prese in considerazione.
Da quanto dimostrato in campo scientifico, quasi ogni sostanza psicotropa passa dall’organismo materno al feto attraverso la placenta e dunque, è possibile affermare che tutte le droghe che causano dipendenza nella madre possono provocare dipendenza anche nel feto e nel neonato dopo la nascita. Tra tutte, alcune droghe hanno maggiore probabilità di altre di causare la Sindrome di astinenza neonatale, ma ciò che è certo è che quasi tutte possono avere degli effetti sul bambino.
Da ciò ne consegue che l’uso di sostanze stupefacenti da parte di una donna incinta espone il bambino a diverse problematiche. Per quanto riguarda i sintomi, i neonati affetti da Sindrome di astinenza neonatale manifestano svariati disturbi che coinvolgono l’apparato digerente e il sistema nervoso centrale e autonomo. Tali sintomi variano a seconda della sostanza assunta dalla madre, del tempo intercorso dall’assunzione e dall’età gestazionale del neonato, e possono manifestarsi precocemente, a 24-48 ore dalla nascita, o più tardivamente, a 5-10 giorni di vita.