Raiz ricorda Fausto Mesolella, amico e collega col quale ha condiviso palchi ed emozioni forti. Amico che avrebbe approvato di certo il nuovo album “Si ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte”, nato dalla voglia di reinterpretare le canzoni napoletane di Sergio Bruni che hanno scritto la storia della musica italiana e di farle conoscere anche ai più giovani. Il senso di questo lavoro e la nostalgia per il loro rapporto unico il cantante le ha raccontate in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.
Raiz ricorda Fausto Mesolella, gli ascolti
“Se m’inviti a ricordare Fausto, mi commuovo. Un giorno era nel suo studio di registrazione in provincia di Caserta, un posto bellissimo, quando abbiamo sentito la necessità di creare una instant song, qualcosa di estemporaneo. Siamo finiti ad ascoltare tutto il repertorio di Sergio Bruni per poi capire che la canzone giusta per questo lavoro era la sua più famosa, “Carmela”. Ne abbiamo fatto un mashup con “I’m your man” di Leonard Cohen in un esperimento che è molto piaciuto alla critica. Lo dimostra la Targa Tenco che abbiamo vinto per quel brano.”
Raiz ricorda Fausto Mesolella, il nuovo album
“In “Si ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte” volevo fare un omaggio intimo e rispettoso ad uno dei cantanti partenopei più popolari del secolo scorso e che più mi ha influenzato nel corso della carriera. Un lavoro appassionato, tra narrazione e suono, che ripropone dieci brani di Sergio Bruni. Ricordato spesso come “A voce ‘e Napule” per aver saputo rappresentare con le sue canzoni tutti gli abitanti della città, dai ceti più agiati a quelli più popolari, Sergio Bruni, che era poi il nome d’arte di Guglielmo Chianese, partecipò 12 volte al Festival di Napoli ottenendo due successi con i brani “Marechiaro marechiaro” e “Bella” e debuttò nel 1960 al Festival di Sanremo insieme a Joe Sentieri con “È mezzanotte” e a Giorgio Consolini con “Il mare”, classificandosi rispettivamente al 5° e al 6° posto. Volevo recuperarlo a modo mio.”
Sull’esperienza con gli Almamegretta
“Dopo oltre trent’anni insieme non posso parlare di scissioni o reunion. Si tratta di digressioni artistiche che ognuno di noi fa per poi tornare sempre alle origini. un po’ come si fa nelle famiglie, ti fai la tua strada ma poi a Natale sempre a cena insieme finisci. Se non sbaglio, lo diceva qualche tempo fa anche Francesco Di Bella dei 24 Grana ospite nella tua giungla.”
Sul tour
“Sono abituato a portare i dischi in giro in concerto. Questo lo suonerò in giro in tour insieme ai membri dei Radicanto che sono Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe ai liuti, Francesco De Palma alle percussioni, Giovanni Chiapparino alla fisarmonica e Giorgio Vendola al contrabbasso. Ci troviamo bene sul palco e credo che esca fuori dal suono dei concerti.”
Sul concerto di Roma
“Io ho un rapporto speciale con Roma. Anche se sono di Napoli, questa è la città che mi ha adottato e in cui vivo. Ecco perché sono felice di suonarci il 14 aprile all’Auditorium Parco della Musica. Sarà una festa, la festa della musica di Bruni.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Raiz:
https://www.radiocusanocampus.it/it/raiz-si-lammore-e-o-contrario-da-morte