La pensione Opzione donna prevede la possibilità di ritirarsi dal lavoro con un'età più bassa e senza necessariamente ricorrere all'applicazione dello sconto per i figli, se c'è questo requisito INPS. Si tratta della possibilità di accedere alla pensione anticipata con il requisito anagrafico fissato da 58, 59 e 60 anni di età e 35 anni di contribuzione.
L'INPS ha chiarito la presenza di questo particolare requisito nella circolare n. 25/2023. Nello specifico, non si parla solo della pensione donna riservata a coloro che rientrano nelle categorie caregiver o invalide, ma bensì, apre uno spiraglio per un'altra condizione lavorativa, purtroppo, molto comune negli ultimi tempi.
Sebbene il tentativo di ripristinare i vecchi requisiti sembra sfumato, resta la possibilità di accedere a una misura previdenziale non aperta a tutte le donne, ma che offre a qualcuna la possibilità di ritirarsi dal mondo del lavoro prima dei 67 anni.
Le donne lavoratrici che hanno maturato 60 anni di età e 35 anni di contribuzione, entro il 31 dicembre 2022, possono accedere alla pensione anticipata Opzione donna 2023.
L'INPS nella circolare divulgata il 6 marzo 2023, ha reso operativi i requisiti principali per l'accesso alla pensione anticipata donna. Nello specifico, il riferimento cade sulla circolare n. 25, in cui sono presenti i criteri normativi per il diritto alla pensione.
La pensione donna è stata ridimensionata, infatti, non permette l'accesso libero a tutte le lavoratrici che maturano i requisiti di legge. La misura sarà accessibile solo a coloro che rientrano in diverse categorie, tra cui:
Il trattamento economico viene rilasciato al raggiungimento di 60 anni di età con 35 anni di contributi, se maturati entro il 31 dicembre 2022. L'erogazione del trattamento è subordinato dalla presenza dei requisiti e condizioni previste dalla normativa.
La condizione soggettiva posta in essere dal legislatore ha modificato l'accesso alla pensione Opzione donna rendendola vincolata alla presenza delle condizioni.
Dunque, non è più sufficiente maturare il requisito anagrafico e contributivo nei termini di legge, ma occorre rientrare in una delle condizioni poste dal legislatore per ottenere la liquidazione dell'assegno pensione.
Ricordiamo, ancora, che le donne che si avvalgono di questa tipologia previdenziale accettano un calcolo della pensione integralmente con il sistema contributivo.
Riepilogando le condizioni normative presenti nella circolare n. 25 sui principali criteri di accesso alla misura, sono:
Il legislatore per le donne genitrici ha previsto l'applicazione di una riduzione anagrafica in funzione dei figli, permettendo uno sconto pari a un massimo di due anni, ovvero un anno per ogni figlio fino al secondogenito. Per questo, le genitrici possono pensionarsi da 58 o 59 anni di età.
Le donne lavoratrici licenziate o dipendenti da aziende in crisi, ottengono lo sconto anagrafico senza la presenza della natura genitoriale.
Per questo motivo, le donne lavoratrici possono collocarsi a riposo da 58, 59 anni piuttosto che 60 anni e 35 anni di contributi, perfezionati entro il 31 dicembre 2022.