Crisi d’impresa: con la pubblicazione della circolare n. 57216 del 13 marzo 2023 il Ministero della Giustizia ha fornito ulteriori precisazioni per quanto riguarda i requisiti di iscrizione all’albo dei soggetti incaricati dall’autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e controllo nelle procedure di cui al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (art. 356 del decreto legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019).

La suddetta circolare del Ministero della Giustizia, in particolare, che è stata redatta dal Dipartimento per gli affari di giustizia – Direzione generale degli affari interni (Ufficio II – ordini professionali ed albi), fa riferimento a quanto è stato disposto all’interno della circolare n. 14539 del 20 gennaio 2023 in materia di obblighi formativi e requisito alternativo ai fini dell’iscrizione all’albo dei gestori della crisi d’impresa.

Crisi d’impresa: il Ministero della Giustizia comunica che sono validi gli incarichi fino a luglio 2022 per l’iscrizione all’albo

Dal momento che sono giunte diverse richieste di chiarimenti da parte dei vari ordini professionali in merito ai requisiti di iscrizione all’albo dei gestori di crisi d’impresa e all’erogazione della formazione, il Ministero della Giustizia ha fornito ulteriori precisazioni riguardo:

  • il requisito alternativo alla formazione, ai fini del primo popolamento dell’albo, apportando delle modifiche per quanto riguarda gli incarichi giudiziali ai fini dell’iscrizione all’albo, i quali non sono più quelli relativi agli ultimi quattro precedenti al 16 marzo 2019, ma anche quelli conferiti successivamente, rendendo validi tutti gli incarichi giudiziali a partire dal 17 marzo 2015 fino al 15 luglio 2022;
  • gli enti erogatori della formazione iniziale e gli enti erogatori dell’aggiornamento biennale, comprendendo anche gli ordini professionali dei consulenti del lavoro, qualora:
    • venga stipulata un’apposita convenzione con le università pubbliche o private;
    • i corsi rispettino tutte le previsioni di legge.

Le parole del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio: “Grande soddisfazione”

Ecco qui di seguito le parole di soddisfazione che sono state pronunciate dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio:

“Grazie ad un costante confronto con il viceministro Francesco Paolo Sisto e con l’intero ufficio legislativo del Ministero della giustizia, le nostre richieste sono state accolte. Dinanzi all’interpretazione letterale fornita dalla prima circolare ministeriale del 20 gennaio 2023, avevamo palesato non poche perplessità, chiedendo che fossero evitate irragionevoli e ingiustificate esclusioni di professionisti che dopo il 16 marzo 2019 sono stati incaricati in almeno due procedure nell’identica veste di curatore, commissario o liquidatore giudiziale. Oggi, la nuova circolare ministeriale torna sul punto, chiarendo che, relativamente alla validità degli incarichi presi in considerazione dall’art. 356 appare opportuno procedere con una interpretazione sistematica, e non meramente letterale della disposizione. Siffatta interpretazione consente di far salvo l’intento perseguito dal legislatore, vale a dire di conferire rilevanza agli incarichi cronologicamente più prossimi alla concreta istituzione dell’albo, senza tuttavia pregiudicare coloro che soddisfino il requisito alternativo vantando due nomine collocate esattamente nel quadriennio individuato dalla lettera della norma.

Esprimiamo grande soddisfazione per quanto si è potuto fare in ordine a una norma vigente da più di tre anni e in relazione a un Albo ministeriale che inizierà a funzionare a breve. Si tratta di un risultato raggiunto grazie ad un cambio di paradigma nella interlocuzione tra Consiglio nazionale e Ministero, fondato su un con confronto leale e concomitante nell’interesse del Paese. Ministero che ha mostrato estrema sensibilità su tematiche tanto importanti per i professionisti che intendono specializzarsi nella crisi di impresa, prestando ascolto alle osservazioni e alle proposte che abbiamo avanzato in sinergia anche con i Consigli nazionali degli avvocati e dei consulenti del lavoro. Grazie alla nostra azione il quadriennio di riferimento è stato in poche parole quasi “duplicato”, consentendo a un numero rilevante di professionisti di accedere all’albo direttamente senza svolgere il tirocinio semestrale e il corso di formazione iniziale di almeno quaranta ore. In ogni caso, per quanti non potranno accedere al c.d. primo popolamento, ricordiamo che dal 6 marzo è disponibile il corso gratuito di quaranta ore organizzato dal Consiglio nazionale in convenzione con l’università Lumsa e in collaborazione con la Fondazione nazionale dei commercialisti, al quale in pochi giorni si sono già iscritti quasi diecimila colleghi“.

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