La trasformazione del Rdc in Mia potrebbe causare non pochi problemi ai cittadini. Non è chiaro che fine farà il sussidio, chi lo perderà e chi lo conserverà a 60 anni di età. Per ora, il governo italiano sembra abbia individuato nella nuova misura MIA, lo strumento idoneo a garantire l’inclusione sociale, ma soprattutto, la valida misura che porterà a consumo il Reddito di cittadinanza.

MIA per Rdc 2023

L’ammortizzatore sociale di Stato uscirà dalla vita dei cittadini nel 2024, per cui le migliori previsioni collocano la MIA operativa già a settembre 2023.

A ogni modo, per la fine del mese di marzo 2023, dovrebbe essere divulgata la bozza ufficiale della misura MIA. Ricordiamo, che l’introduzione di questa misura dovrebbe far risparmiare alle Casse di Stato all’incirca 3 miliardi di euro.

Secondo numerosi esperti, le due misure sono molto differenti non solo sul valore riconosciuto a titolo di sussidio di Stato, ma soprattutto, per la diversa concezione del limite posto per coloro che raggiungo l’età di 60 anni, quindi, per l’attuale normativa occupabili e chi, invece, supera questa soglia anagrafica.

La Mia per Rdc dovrebbe abbracciare le famiglie considerando due aspetti particolarmente significativi, quali:

  • famiglie in stato di bisogno senza membri occupabili;
  • famiglie in stato di bisogno con membri occupabili.

Una distinzione molto significativa, in quanto nel primo gruppo rientrano le famiglie con membri minori, disabili e anziani, mentre nell’altro membri con un’età compresa tra 18 e 60 anni.

L’importo erogato per la Mia cambia in funzione di diversi elementi, quali:

  • viene erogato un importo fino a 6.000 euro annui per le famiglie senza membri occupabili, legata a una scala di equivalenza variabile in funzione dei membri familiari;
  • viene erogato un importo non più alto di 375 euro mensili per le famiglie con membri occupabili.

Come funziona MIA per chi ha compiuto 60 anni di età?

La durata del nuovo sussidio Mia che ben presto dovrebbe sostituire il Reddito di cittadinanza e pensione, cambia in funzione dei membri che compongono il nucleo familiare, quale:

  • per le famiglie in stato di bisogno senza membri occupabili, vengono erogate almeno 18 mensilità, con rinnovo per 12 mese. Previsto un mese di sospensione per l’aggiornamento dei documenti;
  • per le famiglie in stato di bisogno con membri occupabili, vengono erogate almeno 12 mensilità, con rinnovo semestrale, dopo l’aggiornamento della documentazione dopo un mese.

Fermo restando l’obbligo del percorso formativo previsto per il Rdc con cadenza semestrale per i coloro che rientrano tra 18 e 65 anni di età. Tuttavia, per la Mia mancano indicazioni essendo l’ago della bilancio fermo a 60 anni contro i 65 previsti dal sussidio di Stato.

Quali requisiti bisogna avere per aver diritto alla Mia per Rdc?

Anche in questo caso, il valore dei redditi prodotti attraverso il certificato ISEE determinano il rilascio del beneficio economico. A ogni modo, l’accesso alla misura spetta alle famiglie in stato di bisogno con un reddito ISEE uguale o inferiore a 7.200 euro, mentre per il RdC la soglia reddituale prevista per l’erogazione delle mensilità si attestata a 9.600 euro annui.

Inoltre, viene previsto un reddito familiare uguale o inferiore a 6.000 euro, abbinato alla scala di equivalenza in base al numero dei membri che compongono il nucleo familiare.

Dovrebbe restare inalterato il reddito patrimoniale fino a 30.000 euro, così come previsto per il Rdc. Nello stesso modo, dovrebbe entrare a regime il valore dell’immobile fino a 150.000 euro.

In buona sostanza, i criteri reddituali personali seguono quelli del Rdc. Infine, viene attivata la decadenza dal sussidio con il rifiuto della prima offerta di lavoro.

Ammessa la riattivazione del sussidio MIA dopo un periodo almeno di 18 mesi.