Invalsi, agli studenti della maturità 2023 sarà assegnato un badge elettronico. Il presidente degli Invalsi, Roberto Ricci, ha spiegato a cosa serve. Novità delle prove Invalsi partite, per l’anno scolastico 2022-2023, lo scorso 1° marzo, sarà la distribuzione di un badge elettronico agli studenti che, da metà giugno prossimo, sosterranno gli esami di Stato del quinto anno di scuola superiore.
Il badge si potrà utilizzare per il proseguimento degli studi universitari oppure per l’ambito lavorativo, qualunque sia la scelta del maturando. In tutto sono 64mila gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che, lo scorso 1° marzo, hanno svolto il primo giorno delle prove nazionali Invalsi.
Ulteriore novità dell’anno scolastico 2022-2023 è rappresentata dal fatto che le prove Invalsi costituiscano requisito necessario per poter accedere agli esami di maturità. Ma, in sede di valutazione finale, le prove di marzo non influenzeranno il voto di uscita dalla scuola superiore.
Invalsi maturità 2023 scuola superiore, badge elettronico al superamento test: ecco a cosa serve se si ottiene la certificazione
Prove Invalsi partite il 1° marzo scorso per gli studenti delle scuole superiori. Sono stati 64mila gli alunni che, nel primo giorno di somministrazione dei test, hanno svolto la prova. Per tutti gli altri studenti delle scuole secondarie di secondo grado le prove – consistenti in test di Italiano, Matematica e Inglese, quest’ultima sia reading che listenin – si svolgeranno durante il mese di marzo con tre giornate dedicate.
Le prove, da svolgere al computer, hanno una durata di due ore. La novità dell’anno scolastico 2022-2023 per gli studenti del quinto anno – più di mezzo milione di ragazze e ragazzi che sosterranno la maturità da metà giugno – è rappresentata dalla consegna di un budge elettronico a ogni prova positiva svolta a marzo e a ogni certificazione linguistica acquisita.
L’utilità del budge elettronico è stata chiarita da Roberto Ricci, presidente dell’Invalsi. In caso di superamento delle prove, il budge servirà per il futuro percorso universitario o lavorativo del neo-diplomato. Anche le certificazioni linguistiche acquisite possono essere spese nel proseguimento della carriera accademica o lavorativa dello studente.
Inoltre, come ricorda Ricci, molte università utilizzano le certificazioni Invalsi per abbreviare il percorso di studi accademico degli studenti, abbuonandoli dagli esami per prendere la certificazione linguistica. Normalmente, infatti, i corsi di laurea richiedono la preparazione corrispondente al livello B1 per il ciclo di laurea di primo grado e B2 per quello specialistico dei due anni finali.
Gli studenti che, nell’ultimo anno delle scuole superiori dovessero raggiungere questi livelli – oltre alla preparazione – potrebbero spendere la certificazione acquisita per gli anni universitari. Ecco come si svolgeranno le prove Invalsi del 2024.
Prove marzo 2023, test obbligatori ma non determinanti per il voto finale scuole superiori
Lo svolgimento delle prove Invalsi, inoltre, rappresenta requisito essenziale per essere ammessi agli esami della maturità 2023. A tal proposito, per gli alunni assenti alle prove Invalsi è possibile recuperare i test in una giornata successiva, purché entro il 31 marzo prossimo.
L’obiettivo è quello di non far perdere gli esami di maturità perché assenti agli Invalsi. Altra novità di quest’anno scolastico è la sessione suppletiva – rispetto ai test che si stanno svolgendo a marzo – prevista per gli studenti che sosterranno la maturità 2023.
Infatti, dal 22 maggio al 5 giugno prossimi, i maturandi saranno impegnati ulteriormente nei test che prevederanno, dal 25 maggio prossimo – quindi qualche giorno dopo l’inizio delle prove suppletive – test inerenti materie tecniche, artistiche e professionali e percorsi di II livello per gli studenti che studiano nei licei.
Svolgere le prove Invalsi, in analogia con le scuole superiori, è obbligatorio anche per gli studenti di terza media che quest’anno saranno impegnati negli esami per l’accesso alle scuole superiori: anche in questo caso, i test sono essenziali per l’esame finale ma non concorrono a determinare il voto e la valutazione finale di uscita dalla scuola media di primo grado.