L’Aarg premia Fabrizio Piazza che si aggiudica un finanziamento da 200mila dollari, il biotecnologo farmaceutico: “queste malattie sono ancora troppo poco conosciute e soggette ad una non corretta e tempestiva diagnosi”.
Fabrizio Piazza vince il premio dell’Alzheimer’s Association
Il biotecnologo farmaceutico Fabrizio Piazza, dottore in medicina molecolare e traslazionale e professore di Scienze Tecniche di Medicina di Laboratorio del Dipartimento di Medicina e Chirurgia all’Università di Milano-Bicocca ha vinto l’Alzheimer’s Association Research Grant, aggiudicandosi un finanziamento di 200mila dollari grazie al programma di sovvenzioni promosso dall’Alzheimer’s Association, la principale organizzazione mondiale nel campo del volontariato, della cura, del sostegno e della ricerca sull’Alzheimer. Il professore Piazza è stato l’unico scienziato in Italia ad avere ricevuto questo finanziamento competitivo nella call lanciata lo scorso autunno: lecchese, 44 anni, è direttore del Laboratorio di ricerche traslazionali e biomarcatori per la malattia di Alzheimer e l’Angiopatia Amiloide Cerebrale, presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Bicocca, nel polo biomedico di Monza dell’Ateneo.
Malattie ancora troppo poco conosciute
Si tratta del secondo riconoscimento da parte dell’Aarg in soli 5 anni. Piazza ha detto che grazie a questo nuovo finanziamento sarà possibile rafforzare ulteriormente la leadership nazionale ed internazionale dell’Università di Milano-Bicocca nel campo della medicina di precisione e della diagnostica avanzata attraverso l’uso di biomarcatori innovativi per queste malattie “ancora oggi troppo poco conosciute e quindi spesso soggette ad una non corretta e tempestiva diagnosi, costringendo i pazienti a continui “viaggi della speranza”.
L’importanza dei biomarcatori
Piazza ha poi raccontato di come nell’ultimo decennio ci siano stati investimenti nella costituzione dell’iCAB Network, che oggi si sta rivelando una risorsa unica nel suo genere per affrontare le nuove sfide della ricerca nel campo dei biomarcatori, come riporta nel comunicato:
“Le nostre recenti evidenze, pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche del settore, suggeriscono che gli eventi avversi ARIA associati alla immunoterapia con anticorpi monoclonali per la malattia di Alzheimer, rappresentano la manifestazione iatrogena di fenomeni autoimmuni e infiammatori che si verificano spontaneamente nell’angiopatia amiloide cerebrale infiammatoria (CAA-ri), una rara encefalopatia autoimmune mediata da auto-anticorpi diretti verso la proteina beta Amiloide. Tale proteina tossica è ritenuta essere alla base della malattia di Alzheimer e il principale bersaglio terapeutico dei farmaci immunotropici in sperimentazione clinica”
Fabrizio Piazza
Futuri progetti
Il professore ha poi parlato dei progetti futuri per la lotta alle malattie neurodegenerative esponendo il progetto di ricerca Unimib-ARIA Toolkit che prossimi 3 anni si prefigge di identificare e validare un pannello di biomarcatori capaci di restituire una diagnosi sempre più precoce ed accurata di CAA-ri e ARIA e di comprendere meglio i meccanismi immunitari, infiammatori e cerebrovascolari associati agli anticorpi anti-amiloide nei pazienti con malattie neurodegenerative quali CAA e Alzheimer.