Lutto nel mondo dei fumettisti, è morto ad Asti all’età di 68 anni Luigi Piccatto, uno dei più famosi disegnatori italiani, ancora ignota la causa della sua morte.
Piccato era nato a Torino il 13 Luglio del 1954, nel 1977 aveva deciso di interrompere gli studi di medicina per dedicarsi a tempo pieno al fumetto, esordendo su “Corrier Boy” con la serie Chris Lean. Disegnò poi storie per Skorpio e Lanciostory e per la rivista Jeans avventure di Edifumetto, finché nel 1986 non fu contattato per prendere parte al nascente progetto “Dylan Dog” di Sergio Bonelli Editore di cui ha realizzato ben 47 albi. Da lì è stato un continuo succedersi di illustrazioni e cooperazioni di successo.
Causa morte Luigi Piccatto: la carriera
Molto prolifico, per il personaggio creato da Tiziano Sclavi disegnò decine di storie, ben 33 sulla collana regolare, senza contare le edizioni speciali e fuoriserie, e diventò presto uno degli autori più amati e rappresentativi della testata. Il suo stile ricco di dettagli giocava molto sulle ombre e sui volumi, così come sulle estremizzazioni, rendendo la sua matita molto adatta ai racconti più macabri.
Non a caso il suo nome è legato ad alcuni degli albi più splatter della collana, come “I conigli rosa uccidono o Gran Guignol” , ma è legato anche al filone più surreale che comprende “Golconda!” e “La quinta stagione”, in cui situazioni oniriche si fondono a squartamenti.
In queste sceneggiature aveva avuto modo di mostrare tutta la sua versatilità, che spaziava da un realismo puro a uno più grottesco molto espressivo, fino al disegno umoristico, come in “Il paese delle ombre colorate”.
Per questa sua versatilità fu scelto come disegnatore della serie di albetti dedicati a Groucho, nove spillati pubblicati in allegato agli speciali estivi tra il 1992 e il 2000.
Per Sergio Bonelli Editore disegnò anche storie di Magico Vento, Zagor e Nathan Never, il primo numero della miniserie Demian del 2006, ideata da Pasquale Ruju e il romanzo a fumetti Darwin con Paola Barbato nel 2012, da cui nacque la miniserie omonima nel 2019.
Piccatto viveva e lavorava ad Asti, dove aveva organizzato intorno a sé uno studio con cui realizzò la miniserie fantasy Khor per Star Comics nel 2007 e che lo affiancavano nei suoi fumetti per Bonelli.
La mostra del 2020
Nel Settembre 2020 al ristorante Tacabanda di Asti ci fu l’inaugurazione della mostra personale di Luigi Piccatto, il noto fumettista italiano che da anni viveva a Castagnole Lanze. ELa mostra era dedicata a Dylan Dog, il personaggio, creato a metà degli anni ’80 da Tiziano Sclavi e si intitolava in modo molto evocativo: “Giuda Ballerino!!“, proprio come la frase che caratterizza l’originale detective inglese diventato in brevissimo tempo idolo di giovani e meno giovani.
Ed è proprio a Piccatto che si deve tutta la serie formata da 9 albi di “Dylan presenta Groucho“.
Un nome, il suo, conosciuto anche all’estero, dove numerosi albi dell’insolito indagatore dell’incubo sono stati pubblicati negli Usa, in Brasile, Francia e in Gran Bretagna. È del 2006, poi, il riconoscimento come miglior disegnatore di stile realistico con il premio “Fumo di China“.
Tanti i messaggi di cordoglio per Piccato come il post scritto sulla pagina Facebook dell’editore Sergio Bonelli:
“Ci ha lasciati tra il 13 e il 14 marzo Luigi Piccatto, uno dei disegnatori più prolifici del team di Dylan Dog, autore di albi amatissimi come “Golconda!” e “I conigli rosa uccidono” ma anche ideatore del personaggio di Darwin. Abbiamo visto uscire una sua storia sul numero 15 di Dylan Dog Oldboy, ma a conferma della sua incredibile prolificità ne abbiamo ancora più d’una nel cassetto. La redazione di via Buonarroti si stringe intorno alla famiglia in questo momento di dolore”.