Il restyling del quartiere Campo di Marte preoccupa i cittadini, tra timori per l’ambiente e la richiesta di aree verdi più vaste e minore cementificazione, Francesca Marrazza-portavoce del Comitato Vitabilità che da sempre è legato a questi temi-spiega a Tag24 quali sono le perplessità e la situazione che il capoluogo toscano vive.

Firenze, interventi a Campo di Marte

Una battaglia continua che coinvolge diversi aspetti del quartiere Campo di Marte dove continua l’opposizione alla costruzione di un’area commerciale. Il Comitato Vitabilità che da tempo è attivo sul tema del percorso di una futura tramvia che attraverserebbe il quartiere. Recentemente il Comitato ha disegnato con i palloncini il perimetro delle strutture che dovrebbero essere costruite sull’area. A preoccupare è principalmente l’aspetto ambientale e urbanistico, come ha raccontato Francesca Marrazza a novaradioinfo.it qualche giorno fa, spiegando che la zona oggetto di trasformazione è più grande si quanto si immagina: 15.000 metri quadri, di cui solo 5.000 destinati a parco, il resto negozi e un albergo da 18 metri di altezza. Oggi Francesca Marrazza spiega a Tag24 quali sono più nello specifico i timori del Comitato e i dissapori con l’amministrazione fiorentina.

Il racconto di Francesca Marrazza a Tag24

Tutta la vicenda ruota intorno ad un solo nome: Stadio Artemio Franchi. L’impianto che ospita le partite casalinghe della Fiorentina si trova nel quartiere di Campo di Marte da tempo-da quando la Viola ha cambiato proprietà-al centro della discussione per un eventuale restauro della parte esterna: “Nel periodo pre-pandemico l’amministrazione si accollò le spese del restauro e aveva messo in bando un’area addetta al verde pubblico per rendere appetibile il tutto con un’area recettiva-hotel grande e un centro direzionale”.

La pandemia però ha cambiato le carte in tavola e “dopo il Covid c’è stato il Pnrr e il Franchi è considerato monumento nazionale, abbiamo ricevuto soldi per il restauro ma il progetto per Campo di Marte è andato avanti per la sua strada”. I possibili cambiamenti del quartiere potrebbero stravolgerne la natura di “polmone verde della città dove tutti fanno sport”, come racconta Marrazza “il quartiere è abbastanza autosufficiente, l’unico bisogno di edificare è di chi vuole speculare”.

Una questione per cui è stato anche richiesto un Consiglio comunale urgente da parte del Comitato ma, come racconta la portavoce del Comitato Vitabilità “ci è stato negato, ma abbiamo chiesto chiarimenti e ci è stato dato solo un rendering: volevamo misure però più certe e al consiglio comunale ci è stato impedito di parlare. L’amministrazione non ha intenzione di parlare e vuole portare in porto il progetto disastroso” spiega Marrazza.

La tramvia: urbanistica e ambiente

Altra voce critica per il comitato di quartiere è la tramvia che potrebbe stravolgere l’urbanistica locale ed impattare sull’ambiente: “Passerebbe in viali alberati che rischiano di essere rimossi” racconta Marrazza “Gli alberi sono fondamentali non solo come arredo urbano ma per la qualità della vita di questa zona”. C’è poi il richiamo ai danni delle altre tramvie già presenti nella capoluogo toscano: “Abbiamo già visto danni simili in altri quartieri, chiediamo-se verrà fatta la tranvia-che ci siano mezzi che non impattino troppo sull’ambiente e sull’ambiente urbano”. Infine Marrazza conclude: “Firenze sta soffrendo e la situazione è confusa, non esiste progettualità sull’urbanistica fiorentina, ci sono diversi problemi strutturali in altri quartieri e si pensa a fare la Grande Firenze senza tener conto che così facendo non si tutela nemmeno la piccola Firenze”.