Giuseppe Sala ha commentato questa mattina lo stop al riconoscimento dei figli di coppie gay nel suo podcast ‘Buongiorno Milano’. Il sindaco di Milano ha definito questa decisione “un passo indietro evidente dal punto di vista politico e sociale”. Inoltre, ha invitato a mettersi “nei panni di quei genitori pensavano di poter contare su questa possibilità”.
Stop riconoscimento dei figli di coppie gay, Sala: “Serve una legge come in Spagna e Danimarca”
Nel podcast Sala ha spiegato che la registrazione “non dipende solo dalla volontà politica, ma è un atto che ha a che fare con l’apparato amministrativo del Comune e lui non può esporre un funzionario comunale a rischi personali di natura giudiziaria”.
Inoltre, ha chiarito, “dovrebbe essere il legislatore a consentire con legge come avviene in altri Paesi anche europei, ad esempio in Spagna e Danimarca, la registrazione del figlio di coppia dello stesso sesso a prescindere dal più oneroso e ad oggi davvero travagliato procedimento dell’adozione in casi particolari”.
Secondo il sindaco, la strada per assicurare i diritti del bambino in Italia è ancora lunga. E afferma:
Dovrà dunque essere resa molto più rapida ed efficace per poter dare una risposta ai numerosi problemi giuridici che tornano ad essere irrisolti soprattutto per garantire, come chiede anche la Corte europea dei diritti dell’uomo, pieni diritti al bambino oltre che alla famiglia che lo ha voluto e in cui vive”.
Le tappe che hanno portato allo stop
Nel suo intervento, Giuseppe Sala ha voluto ripercorrere le tappe che hanno portato alla negazione dei riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali:
Recentemente la Cassazione Sezioni Unite, con sentenza n. 38162 pubblicata il 30 dicembre 2022, ha affermato che la tutela del minore, figlio di coppia dello stesso sesso, può essere assicurata ordinariamente attraverso la sua adozione. In altre parole l’adozione diventa dunque l’unico strumento corretto per tutelare il minore e viene riaffermata l’impossibilità da parte dell’ufficiale di stato civile di registrare direttamente il rapporto di filiazione,
Dopo la Cassazione è arrivata una circolare del ministero dell’Interno che ha richiamato i prefetti ad assicurare questo indirizzo, con una comunicazione ai sindaci. Anche la Procura in febbraio ha precisato che non è consentita in Italia la registrazione nell’atto di nascita del minore della madre intenzionale ma solo di quella biologica. Ha invece ritenuto finora ammissibile la sola trascrizione di bimbi nati all’estero da due madri.
Infine, in sindaco ha confermato la sua volontà nel portare avanti questa battaglia:
Da oggi, ancora più di prima, mi faccio carico di portare avanti politicamente questa battaglia e di seguire con la massima attenzione ogni sviluppo, normativo e giudiziario di questa complessa vicenda. Pronto a cogliere ogni opportunità concreta affinché continui il cammino di riconoscimento dei diritti di tutte e tutti e affinché Milano ne sia sempre protagonista.