Una giovane madre avvolge il proprio figlio di 2 anni nella plastica per punirlo e ne pubblica il video su TikTok.
La 25enne tiktoker Savannah Glembin aveva infatti deciso di postare sulla sua pagina social una clip in cui riprendeva il metodo punitivo inflitto al piccolo Gunnar, di soli 2 anni. La ragazza, una nota madre influencer statunitense che vanta un seguito di oltre 1 milione di follower, per sua stessa ammissione, aveva pensato che il gesto brutale fosse divertente per il proprio pubblico, senza minimamente considerare il maltrattamento inflitto al figlio.
In poco tempo il video caricato sulla nota applicazione TikTok ha fatto il giro del web diventando virale e suscitando lo sdegno di migliaia di persone. Per la madre è stato l’inizio di un incubo.
Il filmato è stato infatti segnalato alle autorità e in poco tempo è stato acquisito anche dagli assistenti sociali. I responsabili a tutela dell’infanzia hanno investigato su possibili precedenti atti di violenza e maltrattamenti sul piccolo da parte di entrambi i genitori e hanno deciso di togliere il bambino dalla custodia dei genitori per salvaguardarne la sua incolumità.
La madre in lacrime ha raccontato quanto accaduto ancora una volta utilizzando la stessa piattaforma di condivisione video. Tra le lacrime, Savannah Glembin, ha descritto il dolore per l’allontanamento del figlio da parte dei servizi sociali.
Sebbene il video sia stato eliminato dai social dalla stessa autrice, nel web circolano ancora immagini che ritraggono il piccolo immobile avvolto, fatta eccezione per il viso, nella plastica fatto cadere dal padre sul letto. Al bambino in questo modo sarebbe stato impedito di muoversi e di utilizzare gli arti superiori ed inferiori, evidentemente per punire una precedente azione del piccolo. Entrambi i genitori non sembrano consapevoli delle conseguenze del gesto sul proprio figlio, ma anzi divertiti hanno deciso di condividere l’estrema forma di correzione comportamentale con i followers.
TikTok madre avvolge figlio nella plastica: “Pensavo fosse divertente”
Molti utenti social hanno puntato il dito contro la madre alla “caccia di visualizzazioni” con ogni metodo, anche a discapito dell’integrità del figlio. Una vera e propria alienazione che ha portato entrambi i genitori a ritenere più importante il costante intrattenimento del proprio pubblico social, proprio per non perdere l’interesse dei followers.
Esperti del settore psicologico infatti si sono interrogati sul comportamento di Savannah, a suo modo vittima dell’intero sistema social alla perpetua ricerca di diventare una celebrità sulla rete, mentre gli esperti lanciano un appello con l’urgente bisogno di una legge che tuteli i minori su queste piattaforme.
Savannah Gemblin ha cercato di scusarsi con il suo pubblico per quanto accaduto e inizialmente ha minimizzato il gesto. La donna infatti è scoppiata a piangere quando spiegava che si trattasse di un gioco e che il piccolo Gunnar era rimasto bloccato nella pellicola solo per 5 minuti. Poi però la stessa madre, presa dalla disperazione, ha ammesso che l’idea di avvolgerlo fosse nata per punirlo per il suo semplice atteggiamento irrequieto, senza considerare che si tratta appunto di un bambino di soli 2 anni.
“L’idea di avvolgerlo è nata per punirlo perché il bambino era scontroso e io ero stufa. Ha cercato di mettere una forchetta nella presa dell’elettricità e non ci ho visto più”.
Secondo poi la ricostruzione della madre, la pellicola non era avvolta in modo stretto ed anzi Gunnar rideva e scherzava. Tuttavia la clip immortala il bambino in lacrime, intrappolato dal collo ai piedi. I genitori non si sono resi nemmeno conto che la punizione corporale avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori sul piccolo corpicino. Se avesse poi perso l’equilibrio, sarebbe caduto dal letto senza possibilità di proteggersi con le braccia.
Lo sfogo di Savannah prosegue affermando che pensava che pubblicare il video fosse un gesto divertente e che sarebbe stato apprezzato dai suoi followers, come infatti testimoniano i primi commenti ricevuti.
“Pensavo fosse divertente. Non pensavo che qualcuno avrebbe potuto segnalarlo alle autorità. Non pensavo che qualcuno potesse pensarlo brutto. Fino a quando ieri i poliziotti si sono presentati alla nostra porta e hanno preso Gunnar. Ci hanno separati. Lo hanno portato via dalla sua famiglia”.