Chi può usare l’aereo di Stato? La questione torna in auge dopo un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica. Nei primi tre mesi di Governo il membri del Consiglio dei Ministri hanno utilizzato i voli di Stato ben 39 volte, meno del governo Gentiloni ma più dei Governi Conte I, Conte II, Draghi e Renzi. La notizia fa scoppiare la polemica: dopo l’interrogazione parlamentare di Alleanza verdi sinistra interviene anche il Codacons che annuncia un atto ispettivo volto a chiarire perché molti di questi spostamenti – possibili anche con normali aerei di linea – siano stati autorizzati per motivi di “sicurezza”.

Chi può usare l’aereo di Stato e per quali motivi?

Gli aerei di Stato – detti anche “aerei blu” – possono essere utilizzati dal Presidente della Repubblica, dai Presidenti di Camera e Senato, dal Presidente del Consiglio e dal Presidente della Corte costituzionale.

La materia degli aerei di Stato è regolata dal Decreto legge 98/2011 e dalla successiva direttiva 23/09/2011 che indica le condizioni e le procedure da seguire nella gestione dei voli blu evidenziando anche alcuni campi di eccezione.

L’uso dell’aereo di Stato è concesso, oltre che al Presidente della Repubblica, e anche agli ex capi di Stato. In via eccezionale, nel rispetto dei presupposti previsti dalla legge 98/2011, il trasporto aereo può essere concesso ai componenti del Governo e alle delegazioni ufficiali degli Organi costituzionali.

L’aereo di Stato può però essere concesso solo a patto che esistano determinate condizioni. Al momento della richiesta devono essere infatti dimostrate le “comprovate, imprevedibili e urgenti esigenze di trasferimento connesse all’efficace esercizio delle funzioni istituzionali”. Ma non solo: perché il volo sia autorizzato è necessario sia dimostrata l’impossibilità di operare lo stesso spostamento con un volo di linea o con altri mezzi di trasporto compatibili, tra cui il trasporto ferroviario.

In altre parole, il volo di Stato può essere autorizzato quando non è possibile operare lo spostamento con altri mezzi in orari e tempistiche compatibili con gli impegni della carica istituzionale che richiede il viaggio.

Al fine di onorare gli obblighi internazionali e la “cura degli interessi della Repubblica” il trasporto aereo può essere disposto anche per i membri del Consiglio dei Ministri, per le Alte autorità estere o per Organismi di rilevanza sovranazionale.

Il volo di Stato può essere inoltre concesso per finalità di sicurezza nazionale.

La direttiva 23/09/2011 sancisce chiaramente che l’uso dell’aereo di Stato deve essere concesso prestando particolare attenzione ai costi. L’assegnazione dell’aereo deve essere razionale e deve tenere conto dell’eventuale impossibilità di effettuare lo spostamento con altro mezzo o delle necessità legate alla natura della missione istituzionale.

Per chi avesse interesse, il registro dei voli di Stato è pubblico ed è consultabile sul sito della presidenza del Consiglio dei Ministri.

In alcuni casi il volo di  Stato può essere concesso anche ai cittadini

La legge stabilisce la presenza di alcuni casi in cui i cittadini possono usare l’aereo di Stato se gravemente ammalati o traumatizzati, in caso di accertato pericolo di vita e qualora non fosse possibile l’assistenza medica urgente in loco o il trasferimento con altri mezzi. Un esempio di questa deroga è dato da interventi chirurgici urgenti, come i trapianti, che devono avvenire in un limite di tempo stabilito. La legge prevede che dunque il cittadino possa essere trasferito o, al contrario, che si disponga il volo di Stato urgente per il personale sanitario che deve intervenire.

Il volo di Stato può essere poi concesso ai cittadini che si trovino sia in Italia o all’estero in grave pericolo a causa di epidemie o altre calamità naturali. Il principio di applicazione rimane lo stesso: il trasporto aereo di Stato è possibile qualora non vi siano soluzioni alternative. In virtù degli elevati costi e delle caratteristiche degli aerei di Stato questo genere di intervento è solitamente effettuato nel Mediterraneo. In caso di intervento imprescindibile per ragioni umanitarie al di là dell’area mediterranea la legge assicura la possibilità di disporre mezzi dell’Aeronautica Militare.