La pensione di invalidità dopo 67 anni cambia volto e non tutti lo sanno. Un motivo più che valido per capire cosa spetta agli invalidi dopo i 65 anni di età? Spesso si parla di un assegno in sostituzione del trattamento assistenziale, ma non tutti sanno esattamente come funziona la procedura, quale vantaggio si ottiene e, sopratutto, se la procedura è automatica o bisogna fare una domanda.

L’Ente nazionale di previdenza sociale ricorda, che la pensione di invalidità è un trattamento economico assistenziale riconosciuto in presenza di requisiti sanitari e reddituali. Vediamo insieme, perché chi arriva a 67 anni di età rischia di non ricevere più la pensione di invalidità.

Pensione di invalidità: ecco cosa succede dopo 67 anni di età

Il relatore per la pensione di invalidità ha previsto un cambio di destinazione per gli over 67. In particolare, si tratta della trasformazione della pensione di invalidità attivabile d’ufficio nel momento in cui si raggiungono 67 anni di età.

In pratica, il pensionato dopo 67 anni di età, il pensionato non riceverà più la pensione di invalidità, ma bensì, l’Ente nazionale della previdenza sociale, dovrà riconoscere l’assegno sociale o pensione sociale. La trasformazione o passaggio tra le due prestazioni assistenziali avviene in forma automatica, subito a partire dall’età di 67 anni.

Tuttavia, anche in questo caso, il diritto alla prestazione assistenziale è subordinato dalla presenza del requisito reddituale necessario per il rilascio di un contributo economico pieno o ridotto.

Infatti, l’Ente nazionale di previdenza sociale prevede un reddito individuale (personale) uguale o inferiore a 6.542,51 euro. Per i coniugi il reddito sale a 13.085,02 euro.

La differenza sostanziale della condizione reddituale cambia in virtù dell’età anagrafica, quale:

  • Per gli invalidi che non raggiungono i 65 anni di età;
  • per gli invalidi over 65.

Secondo le disposizioni previste dal decreto legislativo n. 509/1988, il trasferimento dalla pensione di invalidità verso la pensione sociale avviene nei termini e modi stabiliti dalla legge. In pratica, nel momento in cui viene superata l’età anagrafica scatta lo stop della pensione di invalidità che viene trasformata d’ufficio in pensione sociale.

Come cambia il requisito reddituale per l’assegno di trasformazione della pensione di invalidità?

La trasformazione da pensione di invalidità a pensione sociale (o assegno sociale) viene attribuita anche la maggiorazione sociale. In questo caso, vengono presi in esami altri parametri reddituali, tra cui:

  • redditi assoggettabili a IRPEF;
  • redditi assoggettabili a tassazione separata;
  • redditi tassati alla fonte;
  • redditi esenti da tassazione ordinaria Irpef.

Assegno Sociale importo e date per chi raggiunge 67 anni di età

La trasformazione dalla pensione di invalidità all’assegno sociale avviene nel momento del compimento dei 67 anni di età. Al pensionato viene riconosciuto un importo mensile del valore pieno pari a 503,27 euro, se rientrano nei redditi previsti dalla normativa. Viceversa, viene riconosciuto un importo ridotto per differenza.

L’Ente nazionale della previdenza sociale procede alla verifica annuale dei redditi, per cui procede alla rettifica dell’importo dell’assegno sociale spettante.

In pratica, il richiedente dovrà presentare nei termini di legge la dichiarazione reddituale modello RED entro marzo, maggio e settembre. La verifica delle condizioni reddituali sarà eseguita dall’Ente previdenziale entro luglio dell’anno successivo.

La pensione invalidità trasformata in assegno sociale, con importo maggiorati

L’assegno sociale viene aumentato nel passaggio della pensione di invalidità al compimento dei 67 anni di età. Il valore del trattamento viene aggiornato su una base fissa del valore di 12,92 euro mensili, in base alle condizioni reddituali. Infatti, anche in questo caso l’importo può essere riconosciuto in forma parziale o integrale.

Per gli over 70 la maggiorazione corrisponde al valore di 192,79 euro, quindi non viene più corrisposta la somma di 12,92 euro