Per i debiti prescritti scade l’obbligo del pagamento? Quali sono i termini della prescrizione e come si calcola il giusto periodo? La prescrizione del debito garantisce l’assoluzione del debitore. Ecco, perché, in tanti cercano continuamente di capire se e quando il proprio debito cade in prescrizione.
Non è un concetto astratto, ma consiste nella possibilità di vedere, dopo un periodo di tempo, decadere l’obbligo del pagamento. Scaduti i termini legati alla natura del debito, il creditore potrà promuovere azioni per obbligare il debitore a sanare il debito. Con la prescrizione il diritto del creditore cessa di esistere, semplicemente si estingue.
Prescrizione debiti 2023, ecco quando un debito è prescritto
Per natura la prescrizione non richiedere una domanda particolare. Il debitore non deve fare nulla, solo attendere l’estinzione naturale del debito. In sostanza, la prescrizione scatta in automatico, se non sono arrivati atti interruttivi, che spostano il termine di prescrizione. Rientra nei diritti del debitore quello di opporre la prescrizione, se il creditore continua a reclamare un debito prescritto.
Se, arriva un sollecito di pagamento per un debito prescritto è possibile contestare la risposta a mezzo raccomandata o attraverso le vie legali.
Sicuramente, la raccomandata è modo più semplice per contestare la richiesta di un debito prescritto. Considerando che eventualmente sarà il creditore a citare in giudizio il debitore accollandosi le spese del giudizio. In questo caso, il debitore deve opporsi attraverso un legale. Mentre, in presenza di un decreto ingiuntivo, il termine di proporre opposizione scende a 40 giorni.
In sostanza, rientra nel diritto del debito la possibilità di proporre un’azione difensiva contro il pignoramento avviando un ricorso. Va detto, che questi casi sono possibili se esiste la reale prescrizione del debito.
Quali sono i debiti che vanno in prescrizione?
In teoria, un debito cade in prescrizione dopo un periodo massimo di 10 anni, senza atti interruttivi. Tuttavia, la prescrizione cambia in base alla natura del credito, quale:
- debiti prodotti da reati, danneggiamenti, atti illeciti o di natura risarcitoria, cadono in prescrizione dopo almeno 5 anni;
- debiti delle bollette luce, gas, acqua e telefono, cadono in prescrizione da 2 o 5 anni;
- debiti delle parcelle di professionisti o lezioni private, cadono in prescrizione dopo 3 anni;
- debiti di stipendi arretrati e TFR cadono in prescrizione dopo 5 anni;
- debiti provvigioni cadono in prescrizione dopo 1 anno;
- debiti imposte e tasse cadono in prescrizione dopo 5 anni;
- debiti bollo auto cade in prescrizione dopo 3 anni;
- multe stradali, debiti INPS e sanzioni amministrative cadono in prescrizione dopo 5 anni.
Sommariamente, i debiti si prescrivono dopo 10 anni, così come i debiti contrattuali nei confronti di banche o finanziarie o quelli correlati da imposte e tasse.
Come sapere realmente se un debito è prescritto?
Esiste un registro della prescrizione con l’elenco dei debiti? No, assolutamente.
Per adesso, l’unico metodo o sistema per controllare la prescrizione di un debito è il calcolo matematico, quindi contare effettivamente se sono passati 10 anni, senza atti interruttivi. In quest’ultimo caso, il conteggio dovrà iniziare dalla notifica di quest’ultimo atto.
In ogni caso, spesso per il calcolo occorre, partire dalla decorrenza del debito o dalla data conclusiva del contratto. Ad esempio, per i crediti da lavoro, il calcolo della prescrizione dovrà partire dalla fine del rapporto di lavoro, mentre per gli atti di natura dolosi o colposi, la prescrizione parte dal compimento del fatto.
Per le imposte e tasse, dal giorno della scadenza di pagamento. Occorre, ricordare che affinché si determini la prescrizione è necessario che non vi siano atti interruttivi della stessa, ovvero richieste formali di pagamento. Per i debiti esattoriali, sarà necessario richiedere l’estratto di ruolo direttamente all’Agenzia delle Entrate – Riscossioni per verificare le dati di notifica degli atti.