Chi può richiedere il bonus dentista 2023? Quale agevolazione si ottiene con il bonus dentista? Quando la cura dei denti diverta gratis? Nelle ultime settimane sono arrivate tante domande sul bonus dentista. Non è il caso di parlare di un vero bonus, ma piuttosto, della possibilità di ottenere un risparmio sulla spesa totale del dentista. In pratica, il termine bonus dentista è sbagliato, perché questa definizione indicata per la copertura delle spese odontoiatre non esiste.

Sicuramente, da diversi anni si discute sulla possibilità di introdurre questa tipologia di bonus per permettere a tutte le famiglie italiane di sostenere le spese odontoiatriche, specie tenendo conto che circa il 95 per cento dei servizi offerti dai privati non sono accessibili alle famiglie, a causa dei costi troppo elevanti.

È importante sapere che non esiste un contributo pari a 500 euro, come bonus dentista 2023. Per questo, cercheremo di capire i pochi sconti e agevolazioni attive per l’anno in corso.

Bonus dentista 2023 non esiste, ecco perchè

Per ora, il governo italiano non ha inserito il bonus dentista 2023. Sicuramente, la scelta di un’assistenza socio sanitaria spartita per fascia di reddito potrebbe aiutare non poco la popolazione italiana. Considerato il volume d’affari fuori dall’attività del SSN, un contributo in questo senso sarebbe giusto e opportuno.

Sulla linea di questo pensiero, sicuramente ricevere un bonus fino a 150 euro permetterebbe di ottenere un’igiene orale annuale, mentre un contributo fino a 1.000 euro garantirebbe altri tipologia di interventi di ortodonzia, come spiegato da Money.it.

Come funziona bonus dentista?

Purtroppo, per quanto riguarda le spese del dentista non sono coperte da bonus (forse) più da qualche agevolazioni, ma ristrette a una specifica platea di aventi diritto. Alla base sono pochissime le prestazioni ortodontiche garantite dal SSN. Per questo, spesso si ricorre ai sevizi offerti dai privati. Tuttavia, in questo caso la cura dei denti diventa un vero salasso non sostenibile da tutte le famiglie.

Per questo, l’igiene orale non viene considerata come un percorso necessario della vita di un individuo, anzi, spesso (purtroppo), si rimanda la visita per l’assenza di disponibilità economica.

Al momento, le cure odontoiatriche offerte in forma gratuita, ovvero totalmente a carico del SSN, sono pochissime e riguardano solo poche condizioni, tra cui:

  • garantire la salute odontoiatrica per i ragazzi di un’età compresa tra 0 a 14 anni;
  • persone fragili in particolari condizioni di vulnerabilità.

Si precisa, altresì che il termine di “vulnerabilità sanitaria” indica la presenza di un aggravamento della salute fino al decesso prodotto anche da una condizione odontoiatrica. In sostanza, il SSN interviene per tutelare la salute dei poche categorie di persone, tra cui:

  • persone in lista di trapianto e post- trapianto;
  • persone con immunodeficienza grave;
  • persone cardiopatie congenite cianogene;
  • persone affette da patologie oncologiche ed ematologiche.

In alternativa, esistono delle prestazioni gratuite che includono il pagamento del ticket sanitario.

Come curare i denti con ISEE basso?

L’Agenzia delle Entrate permette di portare in detrazione la spesa sostenuta per la cura dei denti. Anche in questo caso, si procede nel modo usuale delle altre spese mediche. In sostanza, è importante che il pagamento risulti eseguito con mezzi tracciabili, in questo modo è possibile portare in detrazione il 19 per cento della spesa per la parte eccedente la franchigia di 129,11 euro.

Il contribuente può portare in detrazione la spesa sostenute, se rientra nel limite uguale o inferiore a 6.197,48 euro annuo.

La normativa non permette di portare tutte le spese sostenute per la cura dei denti in detrazione, ma per poter portare in detrazione le spese e, quindi, ottenere l’agevolazione fiscale occorre che le spese sostenute rientrino in una natura sanitaria.

Per questo, rientrano nella detrazione del 19 per cento i dispositivi medici (protesi dentarie e così via), ma non è possibile includere nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute per i trattamenti estetici o altre tipologie di interventi, come ad esempio lo sbiancamento dei denti.