Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha presenziato oggi alla sede di ‘Civiltà Cattolica’ in occasione della presentazione del libro di Antonio Spadaro – pubblicato in occasione del decennale del pontificato di Papa Francesco – ‘Atlante Francesco’. Durante il suo intervento il Premier ha invocato un intervento della chiesa nell’ambito del conflitto in Ucraina ritenendo, proprio la Santa Sede, l’interlocutore più idoneo per lavorare in ottica di un negoziato di pace. E, in questo senso, ha assicurato Meloni, “La Santa Sede può contare sull’aiuto dell’Italia“. Ne ha parlato anche con il Segretario dello Stato del Vaticano Cardinale Pietro Parolin.
Meloni invoca il Vaticano: “Momento complesso”
L’intervento della Santa Sede si ritiene necessario poiché quello in essere è, a detta del Premier, “Il momento più complesso dai tempi della seconda guerra Mondiale”. Il commento:
Mi trovo a guidare una Nazione come l’Italia forse nel momento più complesso dalla sua storia dalla fine della II Guerra mondiale, cerchi di affrontare un problema e se ne apre un altro. Su questo non sono stata fortunata.
Poi, citando Papa Francesco, ha aggiunto:
Ma c’è una lettura che dà Francesco sul tema della crisi – aggiunge Meloni – secondo il Pontefice la crisi di per sé non è negativa. La stessa etimologia della parola crisi viene dal greco crisis, distinguere, scegliere. La crisi è quindi anche una occasione, costringe a scegliere ed è una cosa che spesso la politica non ha fatto. La politica quando la situazione è più tranquilla può rinviare e l’Italia questo lo ha pagato.
E ancora:
L’Italia non ha avuto una politica industriale, abbiamo fatto una chiara scelta di politica economica? Molto spesso no, spesso si sono messe insieme le rivendicazioni dei partiti della maggioranza di turno senza perseguire una linea. Oggi siamo costretti ad affrontare questa scelta anche scontentando qualcuno per dare una idea di politica industriale, economica, una scelta per le sue principali riforme. Non è una cosa facile ma il fatto di essere costretta a farlo alleggerisce la mia coscienza. Questo si paga in termini di consenso, come sulle accise sulla benzina. Ma la politica si deve assumere anche delle responsabilità e deve dire anche di ‘no’ quando si deve dire di ‘no’.
Sui fatti di Cutro
Vista la portata anche umanitaria di quanto avvenuto a Cutro Giorgia Meloni è tornata, al cospetto delle rappresentanze vaticane, a commentare la vicenda sottolineando di avere la coscienza a posto. Il commento:
Non possono essere i mafiosi a decidere chi viene qui – prosegue Meloni – noi vogliamo fermare i trafficanti e favorire i flussi legali.
Meloni sottolinea che nei Paesi africani non si può consentire che continuino a prendere piede la Wagner e i fondamentalisti. Le sue parole:
In Africa – dice Meloni – l’Italia respinge “un approccio predatorio”, ritiene che “l’Africa sia sfruttata” e vuole lasciare “investimenti e lavoro” sulla scia di Mattei. L’Italia lavora perche’ il Fondo Monetario Internazionale conceda stanziamenti alla Tunisia e vuole la stabilizzazione di Libia, Sahel e Corno d’Africa. Bisogna anche parlare – dice Meloni – delle “persecuzioni anticristiane a partire da quelle di Boko Haram.