Giorgia Meloni ha riunito questa mattina a Palazzo Chigi i ministri dell’Interno e della Difesa, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, insieme ai vertici dell’Intelligence nazionale per fare il punto sul tema migranti, dopo le ratifiche approvate nel Consiglio dei Ministri di Cutro: sulla questione ha parlato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, oggi in visita sia a Israele (dove ha incontrato nuovamente a parti invertite il premier Netanyahu) sia in Palestina (ad accoglierlo il leader Abu Mazen): l’anello di congiunzione tra le parole del leader della Farnesina e Crosetto riguarda il concetto di “guerra ibrida” e l’implicazione che il gruppo paramilitare Wagner ricoprirebbe rispetto all’immigrazione irregolare.
“Guerra ibrida”, la Russia gioca sulla pelle dei migranti per indebolire l’Occidente
Anche l’opposizione, e in particolar modo il Pd, ha sollevato il tema nelle scorse settimane. Tajani, nel punto stampa di Gerusalemme, parla chiaramente di “tentativo di spingere i migranti verso l’Italia“, come fonte di preoccupazione per l’influenza che il gruppo di soldati mercenari guidati da Yuri Prigozhin (protagonista dell’assedio di Bakhmut) esercita in molte zone del Nord Africa.
Il ministro Crosetto è intervenuto con una nota a margine del trilaterale di questa mattina. La parte saliente del documento consiste nell’ipotesi, sempre più concreto, secondo cui l’aumento incredibile di sbarchi sulle coste italiane (numeri triplicati in un anno) “sia, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida attuata dalla divisione Wagner“.
Stando al parere del membro governativo, non è la prima volta che la Russia mette in campo strumenti tipici di una “guerra ibrida”: anche gli attacchi hacker ripetuti che hanno bloccato le istituzioni pubbliche italiane rientrano in questa strategia (ma la cronaca odierna parla di un contrattacco alla Tv di stato di Mosca). Appare così certo che l’Italia porterà questa ulteriore ragione al tavolo di Bruxelles nel prossimo Consiglio Ue, per accrescere il carattere urgente delle disposizioni. Domani, quando si riunirà il collegio dei commissari Ue a Strasburgo, sono attesi due provvedimenti in via definitiva: la strategia di gestione dei confini europei per il prossimo quinquennio e la raccomandazione agli Stati membri per il mutuo riconoscimento delle decisioni di ciascun Paese sui rimpatri dei migranti sbarcati illegalmente.