In Ucraina il conflitto imperversa e il mondo della Chiesa torna a parlare del tema attraverso le parole del cardinale Pietro Parolin. Dopo le ultime parole di Papa Francesco sul tema dell’avanzare del conflitto e della descrizione di un’Ucraina come “martoriata dalla guerra” arrivano le parole del cardinale Parolin a tracciare un altro elemento, un passo in più verso la pace. La Chiesa, ormai da tempo, cerca di portare gli Stati coinvolti nel dialogo e nel confronto, anche se l’avanzare delle trattative passa principalmente per gli Stati come Cina e Stati Uniti.
Parolin, per presentare il tema, utilizza le seguenti parole: “Saremo sempre disposti a collaborare con chi si impegna per por fine ai conflitti”. Si tratta, dunque, di un avvicinamento al dialogo e alla collaborazione con i Paesi esterni che dovranno impegnarsi per quanto riguarda la fine del conflitto tra Russia e Ucraina. Il parallelismo con il passato, per Parolin, diventa semplice e di facile applicazione, anche a seguito delle piaghe sociali che hanno stravolto il secolo scorso:
“E’ un mondo che non ha imparato nulla dalla storia del Novecento”, ha detto il prelato che, facendo riferimento esplicitamente alla gierra in Ucraina, ha precisato. “il dialogo va voluto in ragione della pace”, valore che “non si ferma” anche in ragione del “diritto dell’aggressore all’essere fermato dal fare il male”.
Cardinale Pietro Parolin
Ucraina, Parolin: “Crediamo nel multilateralismo”
Un altro tema che ha visto coinvolta la Santa Sede nel dialogo è quello del multilateralismo, del dialogo serrato tra Paesi e, implicitamente, anche tra religioni. “La Santa Sede crede fermamente nel multilateralismo”, ha spiegato ancora Pietro Parolin, dopo aver ricordato “il coraggio di trattare con il diavolo in persona” per la pace, come diceva Papa Roncalli. La citazione al Pontefice del Novecento segna un solco dialettico tra il secolo trascorso e quello che arriva, oggi, a una parabola nuova e simili nel conflitto russo ucraino. Il tema torna anche per quanto riguarda le organizzazioni internazionali.
“E’ indispendabile il ruolo di organizzazioni internazionali per la difesa certa dei diritti umani fondamentali”, mentre “non esiste l’Impero del Bene”. Al contrario, resta vera la lezione di Giovanni XIII che, nel corso della Crisi dei Missili di Cuba, inviò una lettera Krusciov esortandolo a ritirare le navi cariche di materiale nucleare dirette all’Avana. “Se avrete questo coraggio proverete il vostro amore per l’uomo”, scrisse. Così Parolin dice la sua sul tema.