Emmanuel Macron è avvisato: da Parigi arriva la prima fotografia successiva al sesto weekend di protesta per la riforma delle pensioni, il cui testo è stato approvato sabato notte in Senato e si appresta a passare alla camera alta della Francia dopo il parere della Commissione congiunta.
La capitale francese si è infatti svegliata questa mattina con i marciapiedi colmi e debordanti di sacchi neri della spazzatura ammassati l’uno sull’altro: effetto dello sciopero organizzato dai netturbini della municipale parigina, uno dei tanti settori che minaccia di paralizzare il Paese se l’età pensionabile sarà innalzata, come prevede la riforma, da 62 a 64 anni.
Riforma delle pensioni in Francia, Parigi a rischio paralisi
Di conseguenza un mancato turno dei servizi di raccolta della spazzatura nella capitale francese ha presentato il conto: cumuli di rifiuti diventano lo sfondo naturale di strade normalmente pittoresche della città, comprese quelle a pochi passi da monumenti come la Torre Eiffel e l’Arco di Trionfo.
Le associazioni sindacali stimano che la riforma delle pensioni in Francia abbia mobilitato una fetta ampissima dei netturbini transalpini, specialmente a Parigi. Oltre 4mila le tonnellate di immondizia relegate lungo i marciapiedi, secondo quanto annunciato dal portavoce dell’ufficio del sindaco di Parigi, Anne Hidalgo. La nota aggiunge che il problema, in realtà, non sarebbe stato causato dalla raccolta dai sacchi quanto dalla chiusura degli inceneritori, che avrebbe dunque reso inutile il servizio di base.
Dal punto di vista amministrativo, il Comune è responsabile della raccolta dei rifiuti in 10 arrondissement di Parigi, mentre aziende private esterne gestiscono l’altra metà dei municipi. Molti presidenti dei municipi hanno espresso preoccupazione per la situazione, davvero incredibile se si allarga lo scenario ad altri contesti come la scuola e il trasporto pubblico. Il sindaco del 17° arrondissement, Geoffroy Boulard, ha dichiarato che quanto accaduto crea un danno alla salute pubblica e al decoro cittadino, auspicando una soluzione tampone finché la protesta non sarà rientrata.