È passato un anno dalla scomparsa di Andreea Rabciuc, la 27enne di Jesi di cui si sono perse le tracce nella notte tra l’11 e il 12 marzo 2022. Per la sua sparizione c’è un unico indagato, il fidanzato Simone Gresti, 44enne. Su di lui pende l’accusa di sequestro di persona. Secondo l’uomo, con cui la giovane aveva una relazione turbolenta, Andreea si sarebbe allontanata da sola dopo aver partecipato ad una festa tenutasi in un casolare di campagna. La mamma è però convinta che qualcuno le abbia fatto del male.

Ragazza scomparsa Jesi: è passato un anno. Le parole della mamma nel giorno del doloroso anniversario

“Amore della mamma dove sei? Oggi è il 12 marzo, ti cerco da un anno e non so cosa fare: è impossibile sparire così! Ci siamo lasciate con la promessa di sentirci e vederci il giorno dopo… e poi? Purtroppo sono certa che qualcuno ti abbia fatto del male, è impossibile che non ti faccia sentire per tutto questo tempo”. Inizia così il messaggio dedicato da Georgeta Cruceanu alla figlia, Andreea Rabciuc, scomparsa da Jesi nella notte tra l’11 e il 12 marzo 2022 dopo aver partecipato ad una festa tenutasi in un casolare nelle campagne della Vallesina, in via Montecarottese. Da allora di lei si sono perse le tracce e, dopo mesi, le indagini sembrano essersi arenate, non portando a nessuna vera svolta.

L’unico indagato resta il fidanzato, il 44enne Simone Gresti, accusato di sequestro di persona. Stando ai racconti dell’uomo, con cui la giovane aveva un rapporto abbastanza turbolento, i due avrebbero trascorso la serata a bere in compagnia di un’altra coppia di amici, all’interno di una roulette parcheggiata fuori dal casolare. Poi, dopo una discussione abbastanza accesa, al termine della quale lui gli aveva sottratto il cellulare, la giovane si sarebbe allontanata da sola, a piedi, sulla Montecarottese. Una cosa che, a suo dire, era solita fare. Per questo non l’aveva cercata, neanche quando, il giorno successivo, non si era fatta viva. Nel fascicolo d’inchiesta affidato al pm, Irene Adelaide Bilotta, sono diverse le ipotesi associate alla sua sparizione: dall’allontanamento volontario all’omicidio.

Per la mamma di Andreea non ci sono dubbi: qualcuno deve averle fatto del male. Altrimenti la ragazza si sarebbe già fatta sentire o vedere. “Se serve ancora a qualcosa faccio un appello a chi sa e non parla – scrive ora sui social, ricordando l’anniversario della sua scomparsa -. Liberatevi la coscienza, parlate, aiutate una madre disperata a ritrovare sua figlia… il silenzio vi logorerà nel profondo. Darei tutto ciò che ho per passare ancora un’ora con lei. Che il responsabile o i responsabili possano soffrire come soffro io, che possano finire all’inferno”. La donna non ha mai creduto alla versione fornita dal fidanzato della figlia e più volte gli ha chiesto di dire la verità su cosa sia davvero accaduto quella notte.

Tra gli interrogativi rimasti senza una risposta pesano, in particolare, quelli legati ad alcune telefonate che la ragazza avrebbe fatto al padre, residente in Spagna, proprio la notte della scomparsa. Poco prima di sparire gli avrebbe anche inviato alcuni messaggi dal contenuto criptico, di cui uno, in particolare, avrebbe insospettito gli inquirenti: “Mi sono messa nei guai”. Altri sarebbero stati cancellati. Indizi che potrebbero far pensare al coinvolgimento di terze persone. I legali che difendono l’imputato sostengono però che Andreea si sia allontanata volontariamente. A dimostrarlo, un messaggio inviato dalla 27enne alla sorella del fidanzato qualche mese prima della scomparsa: “Sto cercando di levarmi dal c***o”. Gresti, nel frattempo, si è sempre dichiarato innocente. Intanto è già passato un anno. “Ciao amore mio, la mamma ti amo tanto – le scrive la mamma -, spero ancora che arriverà un giorno in cui riuscirò a riabbracciarti”.