Scuola, sono stati fissati dal ministero dell’Economia e delle Finanze gli organici docenti 2023/2024: 9mila insegnanti in più – che arriveranno dalle nuove immissioni nel sostegno più i 4.405 prof che risulteranno vincitori del concorso di educazione motoria del bando in uscita, mentre si riduce la popolazione scolastica di 120mila studenti. A settembre prossimo, dunque, le classi italiane saranno più vuote a fronte di un numero di insegnanti che aumenta sempre più, al netto dell’ampio ricorso ai supplenti che, anche da settembre prossimo, affolleranno le cattedre. Si tratta di una diretta conseguenza anche del fatto che gli insegnanti sulle materie comuni rimarranno in numero pressoché invariato rispetto a quest’anno: ciò deriva dal saldo uscite per pensionamenti e nuove immissioni in ruolo (turn over). Aumenterà invece l’organico netto degli insegnanti di sostegno, come avviene da due anni a questa parte. La riduzione del numero degli studenti, invece, non è una novità: si prevede una diminuzione degli alunni fino a 1,4 milioni entro il 2034, andamento annunciato già dall’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi. A fronte di questo saldo, dal 2026 scatterà la riduzione anche degli insegnanti: si procederà con tagli da 2.000 docenti all’anno.
Scuola, concorso docenti e organici 2023/2024: 9mila insegnanti in più con i 4.405 di educazione motoria
È arrivata la bozza del ministero dell’Economia e delle Finanze relativa agli organici dei docenti delle scuole di tutta Italia per l’anno scolastico 2023/2024. Ci sarà un aumento del numero netto degli insegnanti di 9mila unità a fronte, però, di un calo del numero degli studenti stimato nel numero di 130.000 alunni. L’andamento che era stato già annunciato negli scorsi anni, con la previsione di una drastica riduzione degli studenti dai 3 ai 18 anni: il numero degli alunni passerà dagli 8,1 milioni del 2023 ai 6,7 milioni del 2034. Fino ad allora, ma solo a partire dal 2026, il governo provvederà a tagli dell’organico dei docenti di 2.000 unità per ogni anno. Il saldo pensionamento/nuove immissioni di ruolo lascerà pressoché inalterato il numero degli insegnanti dell’insegnamento comune, stimato in oltre 620mila unità. A crescere sarà il numero dei docenti sul sostegno che passerà dai 117.170 posti disponibili del 2022/2023 a 126.170 del 2023/2024, pari a 9.000 cattedre. Quello del sostegno è un contingente che, fino al prossimo anno, beneficerà ancora delle assunzioni decise dai precedenti governi: le nuove immissioni del triennio dal 2021/2022 al 2023/2024 faranno aumentare il contingente di 25.000 insegnanti. Le cifre sono state diramate da Il Sole 24 Ore che ha preso visione della bozza del ministero dell’Economia.
Mobilità 2023 e assunzioni Pnrr: nuovo boom supplenze da settembre
Il documento del ministero dell’Economia sugli organici della scuola per l’anno 2023/2024, inoltre, contiene due novità. La prima è quella degli organici dei docenti di educazione motoria che, dal prossimo anno scolastico, aumenteranno di numero per effetto dell’immissione dei docenti che risulteranno vincitori del nuovo concorso per 4.405 posti. Il bando, di prossima uscita, si rende necessario per il reclutamento dei docenti che andranno a insegnare nelle quarte classi delle scuole primarie, dopo l’istituzione della disciplina nelle quinte già da quest’anno. Con l’introduzione dell’educazione motoria ultime due classi delle scuole elementari, nel prossimo anno scolastico si conteranno 24.192 docenti alle quarte e 24.277 alle quinte. La seconda novità riguarda la contrazione delle deroga del numero degli studenti per ciascuna classe, con il probabile taglio di più di 2.700 posti. Secondo le stime dei sindacati, in un anno si passerà da 8.741 autorizzazioni a circa 6.000. La normale conseguenza di questi tagli sarà il nuovo incremento delle cosiddette “classi pollaio”. Definiti gli organici per il nuovo anno scolastico, il ministero dell’Economia e quello dell’Istruzione dovranno procedere con le nuove assunzioni dei docenti dal 1° settembre 2023, a patto che si riescano a trovare insegnanti disponibili nelle classi di concorso dove mancano. Con le operazioni sulla mobilità, la cui domanda di trasferimento si presenta proprio in questi giorni, e senza le deroghe al reclutamento rispetto a quanto prevede il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), c’è da attendersi un nuovo ampio ricorso alle supplenze.