ISEE 2023 redditi di quale anno? Per poter ottenere la dichiarazione ISEE 2023 il contribuente deve necessariamente presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).
Ma quali sono i documenti necessari per la sua presentazione? Sia se si scelga di presentare la DSU direttamente che nel caso in cui si decida di farsi aiutare da un Caf (Centro di assistenza fiscale) il contribuente dovrà portare con sé alcuni documenti fondamentali ai fini della dichiarazione ISEE (indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata), tra cui la documentazione reddituale.
Ma i redditi di quale anno bisogna prendere come riferimento per poter ottenere l’ISEE 2023? Andiamolo a vedere insieme.
ISEE 2023 redditi di quale anno?
Come abbiamo già visto durante il corso del precedente paragrafo, per poter calcolare il valore del proprio ISEE è necessario fornire alcune informazioni riguardo il proprio nucleo familiare e la situazione reddituale del dichiarante.
In particolare, il contribuente dovrà dichiarare tutti i redditi e i trattamenti che ha conseguito nel corso dei due anni precedenti alla sottoscrizione della DSU, ad eccezione di quelli relativi alla disabilità, come ad esempio:
- i redditi esenti dall’IRPEF;
- i redditi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo d’imposta;
- i redditi esteri.
In sostanza, perciò, nella dichiarazione ISEE 2023 dovranno essere inseriti i valori reddituali di due anni prima, ovvero dell’anno 2021.
L’elenco completo di tutti i documenti necessari per presentare la dichiarazione
Per quanto riguarda la sezione anagrafica relativa al nucleo familiare del dichiarante, quest’ultimo dovrà avere con sé la seguente documentazione:
- il documento d’identità e il codice fiscale del dichiarante;
- il codice fiscale di tutti gli altri componenti del nucleo familiare;
- il contratto di affitto registrato (solo in caso di residenza in locazione).
Ecco, invece, la documentazione relativa alla situazione reddituale da presentare:
- il modello 730/2022 e/o il modello Redditi PF 2022 (per i dipendenti e i pensionati anche i modelli CU 2022), riferiti ai redditi conseguiti nell’anno 2021;
- le certificazioni relative a:
- redditi esenti da imposta;
- redditi assoggettati a imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta;
- altra documentazione attestante:
- compensi;
- indennità;
- trattamenti previdenziali e assistenziali;
- redditi esenti dall’IRPEF;
- redditi prodotti all’estero;
- borse e/o assegni di studio;
- assegni di mantenimento per coniuge e figli;
- compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche;
- somme percepite da enti musicali, filodrammatiche e similari;
- ecc…;
- la dichiarazione IRAP per gli imprenditori agricoli;
- il valore del patrimonio netto al 31 dicembre 2021 per le imprese individuali in contabilità ordinaria;
- la sentenza di separazione o di divorzio, con l’indicazione dell’eventuale assegno di mantenimento per i figli;
- tutte le indennità provinciali percepite (solo per i residenti in Trentino).
Oltre alla situazione reddituale, il dichiarante deve avere con sé i documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e il patrimonio immobiliare posseduto al 31 dicembre 2021, ovvero:
- la documentazione attestante il valore del patrimonio mobiliare:
- depositi bancari e/o postali;
- libretti di deposito;
- titoli di stato;
- obbligazioni;
- azioni;
- BOT;
- CCT;
- buoni fruttiferi;
- fondi di investimento;
- forme assicurative di risparmio;
- qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare, anche detenuto all’estero;
- la tipologia e il numero identificativo del rapporto patrimoniale, il codice fiscale dell’istituto bancario o della società di gestione del patrimonio, la data di apertura ed eventualmente di chiusura dei rapporti patrimoniali.
- il saldo e la giacenza media annua riferita a depositi bancari e/o postali (che si può trovare con le modalità che vi abbiamo spiegato all’interno di questo articolo di approfondimento, sempre qui su Tag24);
- il patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato o la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti, per i lavoratori autonomi e le società;
- i certificati catastali, gli atti di comparvendita, le successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero;
- l’atto di donazione di immobili (solo per le richieste di prestazioni sociosanitarie residenziali);
- la certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà;
- la certificazione relativa ad altre attività finanziarie possedute al 31 dicembre 2021.