Alice Scagni fratello Luca Bizzarri. Dieci ore prima dell’omicidio di Alice Scagni, uccisa l’11 maggio 2022, il fratello Alberto aveva inviato dei messaggi sui social al comico Luca Bizzarri. Lo scambio di chat è stato messo agli atti di inchiesta depositati con la chiusura delle indagini per omicidio. Luca Bizzarri all’epoca dei fatti era presidente della Fondazione Ducale. Il fratello di Alice gli aveva scritto per incontrarlo e per chiedergli un autografo. Poi però le cose hanno preso una piega diversa. Cosa è successo?
Alice Scagni fratello Luca Bizzarri, lo scambio di chat
Prima che Alberto si presentasse sotto casa della sorella Alice e la uccidesse a coltellate nell’androne del palazzo in cui abitava, aveva mandato dei messaggi in privato a Luca Bizzarri. Il gesto aveva insospettito il comico Luca Bizzarri in quanto proprio giorni prima il fratello di Alice gli aveva lasciato diversi messaggi offensivi sul suo profilo social. Intorno alle 10 della mattina, Alberto aveva scritto a Luca Bizzarri: “Ti vorrei incontrare”. Nonostante le offese, il comico aveva deciso di rispondere: “Per cosa vuoi incontrarmi?”. Alberto allora disse di volerlo incontrare per chiedergli un autografo: “Stimandoti enormemente come persona ancora prima che come artista, per stringerti la mano, e chiederti un autografo”. Una richiesta che però aveva fatto uscire fuori di senno Bizzarri che proprio dallo stesso soggetto aveva ricevuto degli insulti: “Ma se fino a un giorno fa mi auguravi le peggio cose”. Alberto allora si era fatto aggressivo e il tono della conversazione era cambiato: “È’ un sì oppure o un no? Tanto per non perdere tempo, ragazzo”. Il comico allora aveva risposto: “Niente, non me lo vuoi spiegare. Però a me dispiace, sinceramente, perché davvero non capisco (ma ci sono tante cose che non capisco, me ne farò una ragione) (grazie per il ragazzo, sono un vecchio, non serve neppure picchiarmi, sono in scadenza”. Scagli però non se ne era fatto una ragione e aveva insistito: “Mi farò una ragione del fatto che Sì o No sono risposte o vietate oppure difficili. Come metterci la faccia invece della voce. Sei davvero un bravo ragazzo. Buona giornata, anzi buona vita”. Luca Bizzarri aveva preferito chiudere la conversazione: “A te, e al contrario tuo il mio è un augurio sincero”. Le chat tra Alberto e Luca Bizzarri sarebbero state per gli inquirenti un’ulteriore conferma dell’instabilità mentale dell’assassino di Alice. Nella perizia psichiatrica Alberto era stato definito una bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all’altro.
La telefonata del padre al 112
E’ spuntata un’altra drammatica telefonata intercorsa prima dell’omicidio tra il padre di Alice e due poliziotti indagati per non aver agito in tempo. L’uomo aveva chiesto una volante ma gli agenti gli avevano fatto notare: “Senza denuncia non possiamo arrestare nessuno, non funziona così”. I genitori di Alice avevano però fatto notare che il giorno prima Alberto aveva tentato di dare fuoco alla casa della nonna. L’operatore ha continuato però a ripetere che non era possibile intervenire in quanto il figlio non era presente a casa con loro. Il padre ha riferito poi delle minacce fatte da Alberto alla sorella e al genero: “Lei ha mai fatto denuncia?”, gli chiede l’operatore. L’uomo ammette di non averla mai fatta in quanto non c’erano ancora i presupposti: “Io, non l’ho mai fatta perché la situazione è peggiorata da poco tempo. Ma come faccio a denunciare? Lui mi ha tagliato le gomme, ha minacciato di tagliarmi la gola”. L’agente gli chiede i dati per poi tornare a fargli altre domande. Alla fine conclude: “Se suo figlio torna non apra la porta e ci ricontatti e noi mandiamo la macchina. La denuncia non so se può farla adesso. La faccia domani che non è festa. Lei stia a casa. Se suo figlio si presenta sotto casa di sua figlia ci faccia chiamare e lo andiamo a prendere”. La conversazione è stata depositata dalla Procura che ha chiuso le indagini per omicidio.