Il capo del gruppo di mercenari russi Wagner ha dichiarato in un video pubblicato oggi che le sue forze sono vicine al centro della zona calda del fronte di Bakhmut. In un video caricato sul loro gruppo Telegram, si vede Yevgeny Prigozhin in piedi sul tetto di un edificio in quella che si dice essere la città ucraina. “Questo è il palazzo dell’amministrazione comunale, questo è il centro della città“, ha detto Prigozhin nel video indicando un edificio in lontananza. “È a un chilometro e duecento metri di distanza” ha detto.

Guerra Ucraina Bakhmut. Prigozhin chiede supporti

La cosa più importante ora è ricevere munizioni e “andare avanti“, ha detto ancora il cosiddetto “chef di Putin”. La Wagner ha guidato le offensive contro le città dell’Ucraina orientale, tra cui Bakhmut, in quello che è diventato il combattimento più lungo e sanguinoso dell’assalto russo che dura da oltre un anno. Entrambe le parti hanno subito pesanti perdite intorno a Bakhmut, sede di un cruciale snodo autostradale del Donbass.

Al tempo stesso però secondo il leader dei Wagner, lui e i suoi mercenari sono stati “tagliati fuori” da Putin come riporta il servizio stampa dello stesso Prigozhin. Su Telegram ha sottolineato che qualcuno a Mosca sta facendo attorno a lui terra bruciata. “Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono stati spenti tutti i telefoni speciali che avevo in dotazione in tutti gli uffici e anche bloccati tutti i passaggi ai dipartimenti responsabili delle decisioni“. Per questa ragione sta sollecitando Mosca per l’invio di nuovo materiale bellico attraverso i media.

Nonostante tutto, Prigozhin rimane un personaggio ambiguo all’interno dell’ex stato sovietico. Alleato e amico intimo del presidente Vladimir Putin ma al tempo stesso coinvolto in una lotta di potere con il ministero della Difesa, Serghei Shoigu, e con l’intero Stato Maggiore russo. Contro questi, Prigozhin ha rivendicato più volte le sue vittorie sul campo di battaglia davanti all’esercito russo e ha spesso criticato i vertici della Federazione e ha accusato l’esercito di non condividere informazioni e materiale militare con le sue forze di fanteria.

Prigozhin si vuole candidare in Ucraina

Impegnato sul fronte nella conquista di Bakhmut, il capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha annunciato anche mire politiche con l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Ma non in Russia, come qualcuno potrebbe supporre, bensì in Ucraina. L’importante comunicazione è arrivata attraverso il solito messaggio video, registrato mentre sullo sfondo si sentono colpi d’arma da fuoco, presumibilmente dal fronte di Bakhmut. Prigozhin, 61 anni, dichiara che si candiderà contro l’attuale presidente Volodymyr Zelensky e il suo predecessore Petro Poroshenko.

Guerra Ucraina Bakhmut. La speranza di Zelensky

La Russia sta esaurendo le sue scorte di armi“. Lo scrive in un tweet il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino Alexei Danilov. “Missili ed equipaggiamento militare sono stati accumulati per decenni“, si legge nel tweet, “i calcoli prevedevano una guerra lampo, non un utilizzo lampo. L’economia corrotta non è in grado di fornire una copertura e gli aiuti esterni sono una questione di primaria importanza per la Russia terrorista” conclude Danilov. A questo si aggiungono anche le parole del generale Oleksandr Syrsky, comandante delle forze di terra ucraine, che ha dichiarato: “Nelle battaglie per questa fortezza, il nemico perde la parte più addestrata e pronta al combattimento del suo esercito: le unità d’assalto dell’organizzazione paramilitare russa Wagner“.

Bombardamenti a Zaporizhzhia

L’assedio di Bakhmut procede inesorabile, nel frattempo bombardamenti russi hanno colpito importanti infrastrutture della città di Zaporizhzhia. Lo ha reso noto l’amministrazione militare dell’oblast di Zaporizhzhia, citata dai media ucraini. Nell’attacco sarebbero stati usati missili russi S-300. A quanto riferisce Anatolii Kurtiev del consiglio comunale cittadino, “a causa dell’attacco missilistico si è sviluppato un incendio in uno dei distretti cittadini“.