ISEE 2023 giacenza media di quale anno: a partire dall’anno 2015, in seguito alla pubblicazione del provvedimento del 28 maggio 2015 da parte dell’Agenzia delle Entrate, le banche e le Poste Italiane S.p.A. hanno l’obbligo di inviare le informazioni relative alla giacenza media annua per le seguenti tipologie di conto:
- il conto corrente;
- il conto deposito a risparmio libero/vincolato;
- il conto terzi individuale/globale.
Ma che cos’è la giacenza media annua? In particolare, si tratta dell’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno.
Il calcolo della giacenza media annua viene effettuato andando a dividere la somma delle giacenze giornaliere di un determinato conto per 365, che sono i giorni relativi all’anno solare, indipendentemente dal numero di giorni in cui il conto rimane attivo.
L’invio delle giacenze medie da parte delle banche e delle Poste Italiane S.p.A. deve essere effettuato secondo i seguenti criteri:
- in presenza di giacenza media negativa, va inserito sempre il valore zero;
- per i conti in divisa estera il valore della giacenza media viene esposto secondo le regole previste per l’archivio dei rapporti finanziari;
- le informazioni della giacenza media annua vanno trasmesse per tutti i soggetti persone fisiche e non fisiche che siano titolari di una delle tipologie di rapporto sopra indicate.
In sostanza, dunque, la giacenza media non è altro che la somma del credito che risulta disponibile all’interno del conto corrente corrente o di qualsiasi altro strumento finanziario appartenente a qualsiasi soggetto, al termine di ogni giorno (giacenza giornaliera), divisa per 365.
Il contribuente, così come gli istituti di credito, ha l’obbligo di comunicare la propria giacenza media annua ai fini della dichiarazione ISEE.
Nel caso in cui la giacenza media annua risulti di importo non superiore a 5.000 euro, il contribuente non dovrà versare l’imposta di bollo da 34,20 euro prevista in tali circostanze.
ISEE 2023 giacenza media di quale anno: come si richiede, dove va inserita all’interno della DSU e come si calcola
All’interno della DSU da presentare ai fini della dichiarazione ISEE 2023 il contribuente dovrà indicare la propria giacenza media relativa all’anno 2021.
Per poter conoscere quale sia l’entità di tale importo, i soggetti interessati dovranno accedere ai propri estratti conto trimestrali o annuali che gli vengono forniti dall’istituto di credito dove detiene il conto.
Al giorno d’oggi, molte banche permettono di accedere online a questo dato, andando semplicemente all’interno del sito web o l’applicazione della banca e accedendo alla propria area riservata con le credenziali personali.
In alternativa, il contribuente potrà presentarsi fisicamente presso lo sportello di qualsiasi filiale oppure richiedere la giacenza media annua del 2021 inviando una email all’istituto.
Per il calcolo sarà necessario effettuare i seguenti passaggi:
- calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno 2021;
- moltiplicare le singole giacenze giornaliere per i giorni in cui sono rimaste costanti;
- sommare gli importi ottenuti;
- dividere il risultato per 365 giorni.
In particolare, ecco un esempio numerico del calcolo da fare per trovare la giacenza media 2021, in modo da inserirla all’interno dell’ISEE 2023:
- 100gg X una giacenza giornaliera di 1000 euro = 100.000
- 15gg X una giacenza giornaliera di 700 euro = 10.500
- 250gg X una giacenza giornaliera di 2000 euro = 500.000
- 100.000 + 10.500 + 500.000 = 610.500
- 610.500 / 365 = 1673 euro (giacenza media)
Dopo aver preso conoscenza del dato esatto, quest’ultimo dovrà essere inserito all’interno del “Modulo FC.1 – Quadro FC2 ‘Patrimonio Mobiliare'” della DSU.
Il patrimonio mobiliare dell’ISEE 2023, in particolare, contiene al suo interno i saldi al 31 dicembre 2021 e la giacenza media dello stesso anno dei depositi e conti correnti bancari e postali.
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