Elicottero esagono Brescia. Cos’è e cosa trasporta quello strano elicottero che sorvola le pianure bresciane, se lo chiedono molte delle persone che lo stanno avvistando nei cieli lombardi e la fotografia del velivolo impazza sui social. Nell’immagine si vede chiaramente un elicottero che, tramite dei cavi, trasporta una struttura che appare metallica, a forma di esagono. E non si tratta di un oggetto prelevato da qualche parte per essere trasportato altrove, ma di un rilevatore. E’ un velivolo che sta sorvolando, con questo particolare ‘radar‘, le pianure bresciane per cercare nuove falde acquifere. La tecnologia e Skytem dell’Ato e lo studio è partito dall’Ufficio d’ambito di Brescia, in accordo con i gestori del ciclo idrico A2A e Acque Bresciane. La tecnologia su cui si basa il lavoro che sta svolgendo il team, arriva dalla Danimarca. L’esagono agganciato al velivolo è in sostanza un’antenna, di 20 metri per 30 ed è capace di esplorare il terreno, dall’altezza a cui vola, fino a 350 metri in profondità. Il macchinario produce un campo elettromagnetico, non dannoso per la flora e la fauna che sorvola. Grazie alle antenne di cui è dotato l’esagono, trasmittenti e riceventi, è possibile captare le onde elettromagnetiche emesse dalla profondità del terreno. Lo studio, unico in Italia per la vastità dell’area di ricerca, si pone l’obiettivo di individuare nuove falde acquifere. La zona di sorvolo è quella della Franciacorta, pianura occidentale, sudoccidentale e orientale e infine la Val Sabbia, che svolgerà il ruolo di progetto pilota per le aree montuose. L’area d’indagine più vasta richiederà 5 campi base, uno per ciascuna delle aree interessate.
Elicottero con antenna esagonale sorvola pianura bresciana, circa 150 km al giorno alla ricerca di acqua
Ogni giorno l’elicottero percorre in media circa 150 km. Alla fine di questa seconda missione, saranno acquisiti dati su oltre 15.750 km lineari, per una superficie di quasi 1.800 km quadrati che comprende pianura e aree montane. Per ottenere dei dati non condizionati da strutture artificiali, l’elicottero non volerà sui centri abitati. Per L’utilizzo del macchinario era già stato effettuato nel 2021 in una zona diversa della Lombardia, ma sempre pianeggiante, mentre il metodo di studio risale circa a 20 fa, nato da alcuni ricercatori Danesi, quando ancora non era così evidente il rischio della siccità che in questo momento sta caratterizzando il pianeta. Lo studio appare fondamentale per cercare di trovare soluzioni alternative in un periodo di mancanza di risorse acquifere come quello che sta attraversando l’Italia, soprattutto in vista dell’arrivo della stagione calda in cui la mancanza di acqua si farà sentire ancora di più. L’idea di partire dal cielo per sondare le profondità nasce dal progetto di ricerca «Sviluppo di un modello idrologico per la valutazione dei flussi e deflussi modificati in risposta a scenari di cambiamento climatico». Spetterà poi a un gruppo di esperti a interpretare e processare le informazioni, per fornire un modello idrogeologico del sottosuolo bresciano. Trovare nuove falde o bacini sotterranei non ancora utilizzati per scopi idropotabili non sarà impossibile. E soprattutto, se nei prossimi mesi, fino all’estate, vedete uno strano elicottero nel cielo, ora sapete cosa sia. La zona di sorvolo è quella della Franciacorta e Valsabbia. L’intento è quello di cercare nuovi corsi o depositi di acqua sotterranei. Lo studio dovrebbe durare circa tre mesi e l’area di ricerca, partita dalla provincia di Brescia, si estenderà fino alle Prealpi.