Bollette luce e gas, fine sconti della legge di Bilancio 2023 fissata al 31 marzo prossimo: ecco quali sono le novità e i bonus in arrivo per le famiglie che beneficiano di una riduzione dei costi mensili. Per le imprese è previsto, invece, un meccanismo a tre fasce per il calcolo dei crediti d’imposta che continueranno a esserci anche nei prossimi trimestri. Dal 1° aprile 2023, gli sconti decisi dal governo nella Manovra di quest’anno cesseranno i propri effetti, ma l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni – in particolare il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e quello dell’Ambiente Gilberto Pichetto – è a lavoro per studiare i target dei beneficiari dei nuovi sconti in vigore dal 1° aprile prossimo e per quantificare gli incentivi in bolletta e in fattura. Più articolato è il meccanismo di sconti per le famiglie che dovrebbero beneficiare della proroga degli stop agli oneri di sistema. Questa misura, in tutto l’anno scorso, ha assorbito spese in bilancio per lo Stato pari a 12,4 miliardi di euro. Per entrambe le platee, quella delle famiglie e quella delle imprese, c’è da considerare la riduzione dei prezzi del gas e dell’energia elettrica di questi ultimi mesi e, in previsione, anche dei prossimi. Ma il governo sarebbe dell’intenzione di non cessare sconti, bonus e crediti d’imposta da un giorno all’altro, ammorbidendo l’uscita dalle due misure.

Bollette luce e gas, fine sconti: ecco gli sconti e il bonus sociale in arrivo per le famiglie

Sconti sulle bollette di luce e gas dovrebbero essere previsti anche nel prossimo trimestre 2023 per le famiglie alle prese con il caro prezzi di questi ultimi tempi. Gli sconti serviranno, infatti, a non staccare da un giorno all’altro gli aiuti alle famiglie per il caro bollette. Ma c’è da considerare che il prezzo del gas e dell’energia elettrica è in diminuzione in questi ultimi mesi e, anche per i prossimi, le previsioni sono al ribasso. Di certo, le famiglie spendono ancora molto di più per le bollette rispetto al 2021, anno precedente alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina. Per questo, le parole di ieri del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, andrebbero nella direzione di una conferma del meccanismo di sconti a favore delle famiglie. In particolare, dovrebbero essere confermati gli stop agli oneri di sistema, misura che tra gas ed energia elettrica nel 2022 ha prodotto un’uscita di bilancio per il governo di 12,4 miliardi di euro. Sul tavolo del ministero dell’Economia c’è anche la questione del rinnovo del bonus sociale agli attuali limiti dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), ma su questo punto il ministero di Via XX Settembre sta facendo le opportune valutazioni in termini di costi della misura. Poi, però, dovrebbe andare a regime (presumibilmente da metà 2023), la riforma delle tariffe di luce e gas, ancorata ai consumi effettivi delle famiglie.

Crediti d’imposta prezzi gas imprese: ecco la novità del sistema a tre fasce

Sul costo delle bollette di luce e gas incideranno i comportamenti virtuosi delle famiglie, e cioè quanto si riesce a risparmiare sui consumi. Il meccanismo assicurerà uno sconto sulla prima fascia di consumi pari a circa tre quarti di bolletta (70-80%) se in linea con i consumi degli anni precedenti; e una seconda fascia per il rimanente 20-30% alla quale verrebbe applicato il prezzo pieno del gas e dell’energia elettrica al momento del calcolo, compresi eventuali innalzamenti delle quotazioni delle materie prime energetiche. Il meccanismo, dunque, premierebbe i consumi virtuosi entro una certa soglia, penalizzando quelli eccedenti, seguendo il sistema che era stato ideato da Giancarlo Giorgetti già dallo scorso mese di dicembre. Comportamenti virtuosi che non possono essere applicati alle imprese che, per ridurre i consumi, sarebbero costrette a diminuire la produzione. Mossa che non è nelle intenzioni del governo che spera di arrivare al traguardo dell’1% di Pil per il 2023 e che, quindi, dovrebbe continuare a sostenere i costi energetici subiti dalle imprese per luce e gas. In tal senso, verrebbero confermati i crediti d’imposta sulle fatture del gas con un sistema a tre fasce. La prima fascia prevederebbe un credito d’imposta alle percentuali attuali (del 45% per le imprese energivore e del 35% per quelle non energivore) se il prezzo del gas dovesse superare una certa soglia, ad esempio di 70 euro per chilowattora (ad oggi, il prezzo è all’incirca di 53 euro); la seconda fascia dimezzerebbe il credito d’imposta se il prezzo del gas dovesse scendere, ad esempio tra i 70 e i 40 euro; sotto i 40 euro di prezzo del gas, il credito d’imposta si azzererebbe.