Concessioni balneari Consiglio di Stato. La nuova proroga delle concessioni balneari, contenuta nel Milleproroghe, è in contrasto con la direttiva Bolkenstein (articolo 12 dell’omonima Direttiva europea) e per questo va disapplicata “da qualunque organo dello Stato”. Sono le motivazioni della sentenza con cui Consiglio di Stato, il secondo grado di giustizia in materia pubblica, ha respinto la proproga delle concessioni balneari inserita dall’Esecutivo Meloni nel decreto varato due settimane fa. Il Governo aveva infatti stabilito un’ulteriore proroga della possibilità di avere in uso gli stabilimenti sul territorio dello Stato fino a tutto il 2024. Se le regole dovessero rimanere tali, le gare si terrebbero infatti solo nel 2025.

Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del comune di Manduria

La sentenza del Consiglio di Stato arriva dopo che il comune di Manduria, in provincia di Taranto, aveva presentato un ricorso contro lo Stato dopo una serie di passaggi legali. Nel 2020 la giunta aveva prorogato le concessioni fino al 2033 (scelta legittima in base a una legge del 2018), ma l’Agcom aveva considerato questo provvedimento contrario al diritto europeo e alla concorrenza e quindi aveva portato Manduria davanti al Tar. Il Tribunale Amministrativo Regionale aveva dato però ragione al Comune, così gli avvocati dell’Autorità avevano fatto ricorso al Consiglio di Stato. Il primo marzo è stata resa pubblica la sentenza in cui si legge che “in base a ormai più che pacifici e consolidati principi in materia di rapporto tra normativa interna e normativa unionale autoesecutiva, in caso di contrasto tra le due deve darsi precedenza alla seconda, con conseguente necessità che tutte le autorità dello Stato membro, siano essi organi giurisdizionali o pubbliche amministrazioni, disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale“. In altre parole, il diritto europeo prevale su quello italiano nel caso delle Direttive e di conseguenza la legge dello Stato è inapplicabile. Per ciò che riguarda però la materia delle concessioni balneari, più in generale, i Giudici di Palazzo Spada spiegano che si applica lo stesso principio anche al nuovo provvedimento del Governo.

Il leghista Centinaio: “Non siamo sorpresi, ma rivendichiamo il provvedimento”

Immediata la replica della politica con il vice presidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio, dopo la pubblicazione della sentenza. “Non siamo sorpresi” spiega “però rivendichiamo la norma inserita nel Milleproroghe e il diritto del Parlamento a fare le leggi”. Il riferimento è al fatto che già nel 2021 i magistrati avevano annunciato che non ulteriori proroghe alle concessioni balneari sarebbero state senza efficacia nell’Ordinamento italiano, ragione per cui Centinaio chiede agli alleati di governo di procedere a mappare tutte le coste italiane e ad accelerare su una decisione in merito. Certo, la politica su questo tema è decisamente divisa. I rappresentanti dei balneari tendono ad avere molto potere sui governanti già da molti anni e la questione non è mai stata risolta nonostante maggioranze di colore diverso e nonostante la situazione rischi di costare molto denaro all’Italia. Nel 2020 infatti la Commissione Europea aveva dato il via a una procedura di infrazione contro il nostro paese perché non si era ancora intervenuti sulla materia e non si era fatta una gara per l’assegnazione delle coste.