Politica. Mario Monti a Bruxelles: siamo in sintonia con le richieste dell’Europa, che servono all’Italia e che l’Italia avrebbe dovuto già fare anche senza sollecitazione delle istituzioni europee. Sì agli Eurobond ma non per eludere la disciplina fiscale. Torna a salire sopra i 490 punti lo spread Btp-Bund.

Mario Monti lo ha ribadito: “Siamo in piena sintonia con le richieste avanzate al nostro paese dall’Europa”. Il nuovo presidente del Consiglio, nel corso della conferenza stampa organizzata con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, oggi a Bruxelles, dopo l’incontro con il numero uno della Commissione Ue Barroso, ha pure aggiunto che “Le cose che l’Europa ci chiede di fare è un peccato che ce le siamo lasciate chiedere dall’Europa perchè sono le cose che servono all’Italia, ai nostri figli e nipoti”. E tra l’altro, ha dichiarato,  “una forma di vincolo e monitoraggio aiuta, ma sono cose che servono”. Un altra chiarimento del neo premier, espresso al termine della riunione con il presidente del Consiglio Ue Van Rompuy, è stato sugli eurobond. “In nessun caso – ha specificato Monti – devono essere visti come elusivi della disciplina fiscale. E mentre volge al termine questo primo appuntamento europeo del neo capo del governo continua pericolosamente ad allargarsi la distanza
tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi. Stamattina c’era stata una leggera flessione (a 481 punti base, dai 483 di ieri) ma poi lo
spread è tornato a lievitare prima a quota 490 e ora sul finire delle contrattazioni in Borsa il differenziale decennale è a 494 punti. Il rendimento sale al 6,84%. Continuano, però, le tensioni pure sul differenziale di Spagna (il divario tra i Bonos spagnoli e i Bund tedeschi è cresciuto a 474 punti), e su quello francese (ora intorno ai 165 punti). Il nervosismo dei mercati tra l’altro si è accentuato dopo le dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel che ha fatto intendere che i paesi più esposti devono adottare misure più dure per uscire dalla crisi, ovvero “a situazioni straordinarie devono corrispondere rimedi straordinari”. E quanto agli eurobond, prende le distanze. Secondo la Merkel è ancora prematuro parlarne.

Redazione Le Novae/mf