Quali sono i requisiti necessari per la pensione per i nati fino al 1961? Quali sono i requisiti per andare in pensione a 62 anni? Quanti anni di contributi ci vogliono per andare in pensione oggi? Ecco quali sono le vie d’uscita anticipata dal lavoro per i nati fino al 1961. Non tutti (forse) conoscono le varie formule di previdenza attive per l’anno in corso.

I nati fino al 1961 possono richiedere la pensione se maturati i requisiti di età, di contribuzione e le diverse condizioni previste dalla normativa vigente.

In attesa dell’ingresso della riforma pensioni i nati fino al 1961 possono agganciarsi a diverse formule previdenziali. Non è tutto.

Valutando che la pensione di vecchiaia viene raggiunta a 67 anni di età, appare quasi ovvio, che i nati fino al 1956 hanno qualche opportunità in più per il pensionamento. Vediamo, quindi, le diverse alternative per la pensione per chi compie 62, 63 e 64 anni di età nel 2023.

Quali sono i requisiti necessari per la pensione per i nati fino al 1961?

In nati del 1960 come possono andare in pensione nel 2023? Al raggiungimento dei 63 anni di età non è possibile accedere alla pensione, ma all’anticipo pensionistico Ape sociale. Si tratta di un’indennità economica rilasciata come supporto al reddito fino alla pensione.

La misura è il frutto della scelta del governo italiano di tutelare le categorie fragili, come appunto possono essere i disoccupati, invalidi, caregiver e lavoratori gravosi.

L’Ente nazionale di previdenza sociale, ha spiegato che a fronte di un requisito contributivo indicato dalla categoria di appartenenza, viene rilasciato un assegno mensile fino all’importo massimo di 1.500 euro al mese.

Una buona prospettiva di prepensionamento, specie per coloro che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro, oppure, assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità (legge 104).

E, ancora, l’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS, può essere richiesta dagli invalidi civili con una percentuale superiore o uguale al 74%, oppure, lavoratori che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette un lavoro gravoso presente nell’allegato 3 della legge 234/2021.

I nati nel 1960 devono aver perfezionato un requisito contributivo pari a 30, 32 e 36 anni di anzianità, come indicato nella categoria di riferimento. A ogni modo, è necessario dover maturare i requisiti entro e non oltre il 31 dicembre 2023.

L’anticipo pensionistico non reversibile, non prevede l’adeguamento alla speranza di vita, ne prevede l’erogazione delle tredicesima mensilità.

Quali sono i requisiti per andare in pensione a 62 anni?

La pensione anticipata Quota 103, per coloro hanno raggiunto o raggiungono 62 anni di età, ovvero per i nati del 1961.

Come riporta l’Ente nazionale di previdenza sociale, l‘obbiettivo del pensionamento non si raggiunge solo con il requisito anagrafico, ma occorre maturare anche il criterio contributivo. Ora, la pensione anticipata Quota 103 permette di ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni di età, se maturati 62 anni di età e 41 anni di contributi, di cui almeno 35 effettivi.

Di sicuro, l’alternativa alla Quota 103 è sicuramente la pensione anticipata contributiva. Una misura che permette di pensionarsi con almeno 20 anni di contributi a fronte di un’età anagrafica pari a 64 anni.

I nati nel 1959, purtroppo, non possono affidarsi solo a questi requisiti, ma devono considerare almeno altre due condizioni, quali:

  • primo versamento contributivo registrato dal 1° gennaio 1996:
  • un assegno pensione maturati uguale o più alto di 2,8 volte il trattamento minimo.

Fondo di pensione complementare RITA

Gli iscritti alla RITA fondo di pensione complementare, possono anticipare l’uscita dal lavoro per la pensione di almeno 5 anni. La rendita assicura un assegno di sostegno al reddito, richiedibile solo in presenza di uno o più requisti, tra cui:

  • un anticipo di 5 anni, se risultano perfezionati 20 anni di versamenti contributivi;
  • un anticipo di 10 anni, se in stato di disoccupazione da almeno 24 mesi con almeno 20 anni di contributi;
  • cessazione dell’attività lavorativa.