Termina l’ora solare e ritorna l’ora legale. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, bisognerà spostare le lancette avanti di un’ora: dalle 2 alle 3, appunto. Si dormirà un’ora in meno e si guadagnerà un’ora di luce la sera. Andiamo a vedere la differenza tra l’ora legale e l’ora solare, quando fu introdotta l’ora legale e perché si risparmia energia con l’ora legale.
Ora legale e ora solare
L’ora legale è una convenzione internazionale di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato nella stagione primaverile, al fine di risparmiare energia durante l’estate. L’adozione del nuovo orario permette di sfruttare al meglio la luce naturale nel tardo pomeriggio e di rimandare l’accensione dell’illuminazione artificiale, risparmiando milioni di kilowattora. L’ora solare, invece, è l’orario “naturale”, quello stabilito dal movimento apparente del Sole nel cielo e usato, da ogni Paese, nei mesi in cui non viene applicato il cambio dell’ora, nel periodo invernale.
Quando fu introdotta l’ora legale?
In Italia fu introdotta per la prima volta durante la prima guerra mondiale, nel 1916, per risparmiare sull’uso della luce artificiale. Torna durante la seconda guerra mondiale, ma in forma definitiva è stata adottata nel 1966. In Europa, dal 1966 a tutti gli Stati spostano le lancette avanti di un’ora a marzo e indietro di un’ora ottobre. Non tutti i Paesi del mondo continuano a spostare le lancette dell’orologio. Alcuni hanno adottato l’ora legale in passato ma successivamente hanno deciso di abbandonarla, come la Russia, altri seguono sempre l’ora legale e hanno sospeso l’ora solare.
Ora legale e risparmio energetico
L’ora legale è anche una questione di risparmio energetico e soprattutto economico. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso dell’illuminazione elettrica. Tutto ciò significa un costo minore delle bollette, ma anche e soprattutto benefici per l’ambiente, in quanto un minore consumo elettrico significa evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate annue. Quindi, si ottimizzano le ore di luce naturale per risparmiare energia e inquinare meno.
Secondo Il Sole 24 Ore, i sette mesi in cui vige l’ora legale riducono di circa 550 milioni di chilowattora i consumi di elettricità. Calcolando che in Italia si usano ancora i combustibili fossili, stiamo parlando di un risparmio anche ambientale.
Ad ogni modo, il suo beneficio sta diminuendo sempre di più, a causa del cambiamento della tecnologia e del modo in cui le persone usano la corrente. Infatti, nel 2007 il cambio dell’ora legale faceva risparmiare 645 milioni di chilowattora, un decennio dopo “solo” 567 milioni.
Flavia Buscaino