Differenza tra deduzione e detrazione: ogni anno il contribuente può indicare all’interno della propria dichiarazione dei redditi tutte quelle spese che sono state sostenute durante il corso dell’anno precedente e che vengono considerate rispettivamente deducibili o detraibili.
Tali spese, che vengono sostenute danno il diritto di beneficiare di una detrazione dall’imposta oppure di una deduzione dal reddito complessivo.
Ma qual è la differenza tra le spese detraibili e le spese deducibili nel modello 730? In particolare, le prime sono le spese che si sottraggono, in percentuale, dall’imposta lorda, mentre le secondo sono le spese sottratte dall’ammontare del reddito complessivo.
Vien da sé, dunque, che nel caso in cui il contribuente abbia sostenuto sia delle spese detraibili che delle spese deducibili nel periodo d’imposta precedente, allora il reddito imponibile sul quale verrà calcolata l’imposta lorda, alla quale verranno applicate le detrazioni, sarà più basso a causa della sottrazione dovuta all’applicazione delle deduzioni.
Ma, andando a capire meglio qual è la differenza che intercorre tra la detrazione e la deduzione, ecco qui di seguito le rispettive definizioni fornite dall’Agenzia delle Entrate:
Definizione di detrazione: “Alcune spese, come ad esempio quelle sostenute per motivi di salute, per l’istruzione o per gli interessi sul mutuo dell’abitazione, possono essere utilizzate per diminuire l’imposta da pagare. In questo caso si parla di detrazioni. La misura di queste agevolazioni varia a seconda del tipo di spesa (19 per cento per le spese sanitarie, 50 per cento per le spese di ristrutturazione edilizia, ecc.). In caso di incapienza, cioè quando l’imposta dovuta è inferiore alle detrazioni alle quali si ha diritto, la parte di detrazione che supera l’imposta non può essere rimborsata. Esiste un’eccezione per le detrazioni sui canoni di locazione (sezione V di questo quadro) e l’ulteriore detrazione per figli a carico (rigo 23 del modello 730-3), per le quali, in alcuni casi, si può avere il rimborso”.
Definizione di deduzione: “Una serie di spese, come per esempio i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e volontari o le erogazioni liberali in favore degli enti non profit, può ridurre il reddito complessivo su cui calcolare l’imposta dovuta. In questo caso si parla di deduzioni. In entrambi i casi, chi presta l’assistenza fiscale (Caf, professionista o sostituto d’imposta) calcola l’importo della detrazione o della deduzione e lo indica nel prospetto di liquidazione, mod. 730-3, che rilascia al dichiarante dopo avere effettuato il calcolo delle imposte”.
Differenza tra deduzione e detrazione: ecco l’elenco delle principali spese che possono essere inserite nel modello 730
Sia le deduzioni che le detrazioni vanno indicate all’interno del “QUADRO E – Oneri e spese” del modello 730. In particolare, ecco quali sono le principali spese detraibili che possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi:
- spese mediche;
- spese per gli interessi passivi dei mutui;
- spese di intermediazione immobiliare;
- spese di assicurazione;
- spese di istruzione;
- spese funebri;
- spese per attività sportive praticate dai ragazzi;
- spese veterinarie;
- spese di affitto;
- spese per il trasporto pubblico;
- spese di ristrutturazione e risparmio energetico;
- spese ai fini del Sismabonus;
- spese ai fini del bonus facciate;
- spese ai fini del Superbonus;
- spese per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici (bonus mobili);
- spese per interventi di sistemazione a verde (bonus verde);
- spese per la rimozione delle barriere architettoniche;
- tutto il comparto delle erogazioni liberali a enti/associazioni benefiche, Onlus, fondazioni culturali, scientifiche, ecc…
Ecco, invece, l’elenco completo delle spese deducibili nel modello 730:
- contributi previdenziali e assistenziali;
- contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuali;
- assegni periodici corrisposti all’ex coniuge;
- contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
- contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
- spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
- contributi versati ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale;
- contributi alle ONG riconosciute idonee che operano con i paesi in via di sviluppo;
- tutto il comparto delle erogazioni liberali a enti/associazioni benefiche, culturali, scientifiche, ecc…