Stralcio cartelle esattoriali fino a 1.000 euro e rottamazione quater 2023, in arrivo la novità del ministero dell’Economia e delle Finanze che permetterà a tutti di beneficiare delle misure contenute nella legge di Bilancio di quest’anno. In particolare, il Mef sta lavorando a una novità legislativa in modo da estendere lo stralcio a tutti i italiani, anche ai debitori di quei comuni che non hanno aderito allo stralcio delle mini cartelle e a quelli che non hanno previsto la definizione agevolata della Rottamazione quater presso l’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader). La norma si rende necessaria, pertanto, per eliminare la disparità di trattamento che si è venuta a creare nei confronti dei debitori fiscali verso comuni che non aderiscono alla Rottamazione quater e allo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro per essersi affidati, per la riscossione, a concessionari differenti dall’Ader. Inoltre, il provvedimento dovrebbe arrivare in tempi brevi, prima del termine fissato al 31 marzo 2023 (e già posticipato dallo scorso 31 gennaio) entro il quale i comuni dovranno decidere se aderire allo stralcio con l’Agenzia delle entrate come agente della riscossione.
Stralcio rottamazione 2023, in arrivo novità Mef: cancellazione parziale o integrale per tutti
Sullo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro e sui debiti fiscali della Rottamazione quater alla quale i soggetti possono aderire con la definizione agevolata 2023, il ministero dell’Economia e delle Finanze sta per emettere un decreto che elimina le disparità di trattamento e di condizioni alle quali sono sottoposti i soggetti che abbiano debiti fiscali nei confronti dei comuni che abbiano, quale concessionario, un agente della riscossione differente dall’Agenzia delle entrate. Le misure di facilitazione dei pagamenti, che prevedono peraltro lo stralcio delle mini cartelle fino a 1.000 euro nella misura parziale o integrale, sono rivolte infatti ai soli debiti per i quali l’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) sia stato scelto dai comuni come concessionario. E, pertanto, per i relativi debitori fiscali si è creata una situazione di disparità di trattamento e di condizioni riguardo al pagamento o alla cancellazione delle cartelle arretrate. Peraltro, proprio nei giorni scorsi, l’Agenzia delle entrate – Riscossione ha pubblicato i nuovi moduli per l’adesione dei comuni allo stralcio cartelle fino a 1.000 euro da inviare entro il 31 marzo 2023. In base alla modulistica, i comuni hanno a disposizione due modelli, il primo dei quali serve a non aderire allo stralcio parziale delle mini cartelle (la cui delibera va comunque dichiarata), e il secondo all’adesione allo stralcio integrale di tutti i debiti che hanno, nei loro confronti, i debitori fiscali.
Cosa bisogna pagare con lo stralcio parziale o integrale cartelle esattoriali e quando si può?
Pertanto, con lo stralcio parziale delle cartelle fino a 1.000 euro i debitori fiscali si vedono azzerare le sole sanzioni e gli interessi senza che venga toccato il capitale da pagare, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica; con lo stralcio integrale, invece, i comuni possono annullare l’intero debito dei soggetti sottoposti, andando ad azzerare anche la quota capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica. La decisione dei comuni sui propri crediti fiscali dovrà pervenire mediante i due moduli entro il 31 marzo 2023: in caso di mancata risposta, i comuni aderiranno in automatico al solo stralcio parziale, richiedendo quindi ai debitori la sola parte capitale di quanto dovuto, le spese esecutive e i diritti di notifica. Il problema si pone per i debitori verso quei comuni che si affidano, per la riscossione, a concessionari differenti dall’Agenzia delle entrate: a favore di questi ultimi interverrà il decreto del ministero dell’Economia che estenderà i benefici dello stralcio delle mini cartelle e della definizione agevolata per la Rottamazione quater, anche a coloro che oggi ne risulterebbero esclusi.