ll fuoco di Sant’Antonio è una patologia che nasce dall’Herpes Zoster, il virus della varicella, in soggetti che lo hanno già contratto, ma si trovano in un momento di stress oppure di immunodeficienza.
Parliamo di una patologia virale che si presenta con un un bruciore forte delle terminazioni nervose e poi un’eruzione cutanea.
Il virus Herpes Zoster che provoca la malattia può distruggere le cellule che attacca e quelle nervose sono il suo bersaglio preferito.
Che cosa provoca il Fuoco di Sant’Antonio?
A causarlo può essere lo stress, un periodo di immunodeficienza o l’assunzione di determinati farmaci che sopprimono il sistema immunitario.
Chi ha già avuto la varicella, non contrae il fuoco di Sant’Antonio per contagio. Invece chi non l’ha mai avuta la varicella, se entra in contatto con una persona che ne è affetta, può sviluppare la varicella come esito dell’attacco dell’Herpes Zoster.
Il contagio avviene soprattutto dal contatto con le vescicole cutanee, che sono molto infettanti.
La terapia farmacologica da seguire è la seguente:
- farmaci antivirali entro 48 (massimo 72) ore dai primissimi sintomi. Un intervento tempestivo impedisce infatti al virus di replicarsi ulteriormente. Se non si interviene in tempo, è comunque necessario assumere gli antivirali per evitare le complicazioni;
- terapia antibiotica topica sulle vescicole, soprattutto per evitare infezioni;
- antidolorifici (ad esempio il paracetamolo) per ridurre la sintomatologia dolorosa che è molto forte.
Ai farmaci si possono abbinare anche degli integratori per favorire così il recupero delle difese immunitarie, soprattutto quelli a base di vitamina C.
Trattare tempestivamente il Fuoco di Sant’Antonio è fondamentale, così da scongiurare una complicanza nota come la “nevralgia posterpetica”. Il dolore tipico del fuoco di Sant’antonio può diventare cronico e incontrollabile, con conseguenze anche invalidanti, sia sul piano fisico che quello emotivo.