Chi è il killer dell’attentato ad Amburgo nella chiesa dei Testimoni di Geova. L’uomo che ieri, giovedì 9 marzo 2023, ha ucciso sette persone che partecipavano a una funzione religiosa nella città tedesca, era un ex membro della comunità che si è tolto la vita quando è arrivata la polizia. Aveva un regolare porto d’armi, nessun precedente penale e gestiva un sito dai contenuti bizzarri. Ancora ignoto il movente, che potrebbe essere anche una lite personale. All’indomani del massacro, in cui sono morti anche una donna incinta di sette mesi e il suo piccolo non ancora nato, le autorità hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulle indagini. 

Chi è il killer dell’attentato ad Amburgo nella chiesa dei Testimoni di Geova

L’autore della tragica vicenda era un tedesco 35enne, identificato come Philipp F., che non era segnalato alla polizia. Ha sparato con una pistola semiautomatica per la quale aveva porto d’ armi perché sparava in un poligono sportivo e svuotato diversi caricatori. Gli inquirenti, che non sanno ancora le motivazioni del gesto, negano il movente politico o terroristico. Non è escluso, come ventilato da un portavoce, che l’uomo soffrisse di problemi psichici. Ha ucciso quattro uomini e due donne, di età compresa tra 33 e 60 anni e tutti cittadini tedeschi, oltre a un bambino non ancora nato di sette mesi. Nessuno di loro era parente dell’aggressore. Otto persone sono rimaste ferite e quattro di loro versano ancora in gravi condizioni: sei sono di nazionalità tedesca, ma ci sono anche una donna ugandese e una ucraina.

L’uomo si è sparato, fuggendo al piano superiore, quando gli agenti hanno fatto irruzione nell’edificio, dove si teneva una funzione religiosa. Poco dopo, gli agenti lo hanno trovato a terra privo di vita “con una ferita letale e un’arma da fuoco accanto”, ha raccontato ancora il direttore dell’operazione di polizia, Mathias Tresp. Gli inquirenti hanno anche adombrato una possibile lite personale come movente, ma non sono entrati troppo nei dettagli. Philipp P. era stato Testimone di Geova ma aveva lasciato la comunità religiosa da circa un anno e mezzo, “volontariamente ma non in buone maniere”, secondo il portavoce dell’Ufficio investigativo Thomas Radzuweit. Sul suo sito web si presentava come consulente economico