Le quattro maggiori banche statunitensi hanno visto i loro prezzi delle azioni perdere un totale di $ 52 miliardi. Bank of America e Wells Fargo sono entrambe scese del 6,2%, mentre Citigroup ha perso il 4,1%. Il settore finanziario sta incassando i problemi segnalati a SVB Financial, un importante prestatore con sede nella Silicon Valley. Le azioni di SVB Financial sono infatti crollate del 60% ieri e hanno continuato a scendere nelle contrattazioni fuori orario, dopo l’annuncio della sera prima di aver perso 1,8 miliardi di dollari in vendite di titoli per raccogliere fondi. Il crollo della Silicon Valley Bank sta ora facendo tremare le borse globali.

I motivi del crollo della Silicon Valley Bank

Alexander Yokum, analista di CFRA Research, ha affermato che i problemi di SVB possono essere attribuiti al suo forte coinvolgimento con capitale di rischio e private equity. Poiché i tassi di interesse sono saliti, “quelle industrie hanno davvero lottato”, ha detto Yokum. I loro maggiori prelievi di fondi hanno successivamente costretto SBV a cercare più liquidità.

Mike Mayo di Wells Fargo ha fatto eco a questo punto di vista, affermando che il problema centrale di SVB “è la mancanza di diversificazione dei finanziamenti”, con la maggior parte dei depositi provenienti da capitale di rischio. La situazione dell’azienda con sede nella Silicon Valley non è del tutto indicativa del settore bancario, ma la lotta “influenza il sentimento”, ha aggiunto.

Aumenta la preoccupazione degli investitori 

Le turbolenze di SVB hanno sollevato le preoccupazioni degli investitori sui rischi più ampi nel settore.

Le azioni di First Republic, una banca con sede a San Francisco, sono crollate di oltre il 16,5% dopo aver toccato il livello più basso dall’ottobre 2020, diventando il secondo più grande declino nell’indice S&P 500. Zion Bancorp è sceso di oltre il 12% e l’ETF bancario regionale SPDR S&P è sceso dell’8% dopo aver toccato il punto più basso da gennaio 2021.

Anche le principali banche statunitensi sono state colpite, con Wells Fargo & Co in calo del 6%, JPMorgan Chase & Co in calo del 5,4%, Bank of America Corp in calo del 6% e Citigroup Inc in calo del 4%.

Il crollo di ieri ha fatto evaporare oltre 80 miliardi di dollari di valore del mercato azionario dalle 18 banche che compongono l’indice delle banche S&P 500, compreso un calo di 22 miliardi di dollari del valore di JPMorgan.

SVB rassicura: “State calmi”

Il CEO della Silicon Valley Bank, Greg Becker, ha cercato di calmare gli investitori e gli imprenditori che, ha ammesso, stanno “cominciando a farsi prendere dal panico”, poiché temono una potenziale corsa alla banca. Il capo della società finanziaria ha riunito ieri i principali venture capitalist e fondatori in una chiamata Zoom per promettere che la banca è in una posizione forte con molta liquidità.

La mia richiesta è di mantenere la calma perché questo è ciò che è importante.

E ha aggiunto:

Stiamo intraprendendo queste azioni perché prevediamo tassi di interesse costantemente più elevati, mercati pubblici e privati sotto pressione e livelli elevati di cash burn da parte dei nostri clienti

Ha affermato Becker nella lettera. E ha rassicurato:

Quando vedremo un ritorno all’equilibrio tra investimenti di rischio e cash burn, saremo ben posizionati per accelerare la crescita e la redditività. 

Perdite registrate anche a Milano

Anche a Milano sono i titoli bancari e del risparmio gestito a pagare il conto più salato della tensione sul settore: Unicredit perde il 5,3%, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Bper oltre il 4%, Mps il 4,8%, Finecobank cade del 4,7%, Banca Generali e Azimut del 4,4%.

Tengono solo i gruppi delle infrastrutture energetiche come Italgas (+1,5%), che ieri ha pubblicato i conti 2022, Snam (+0,8%) e Terna (+1,2%). A galla anche altri settori considerati difensivi a cominciare dal comparto farmaceutico/medicale (Diasorin, Amplifon e Recordati).