Non ce l’ha fatta lo scialpinista travolto nel pomeriggio di ieri, Giovedì 9 Marzo, da una valanga in alta Valle Maira, in provincia di Cuneo. 

La vittima era una guida alpina svedese di 50 anni che purtroppo è morto durante il tragitto in elisoccorso verso l’Ospedale Santa Croce di Cuneo.

L’uomo era partito al mattino da Marmora insieme ad un gruppo di quattro persone, anche loro svedesi. Il distacco è avvenuto lungo i versanti della Punta Tempesta, zona molto frequentata dagli scialpinisti.

Per fortuna sono rimasi illesi i compagni di gita, due di loro sono scesi a valle per dare l’allarme mentre gli altri due lo hanno individuato e hanno iniziato la rianimazione cardiopolmonare prima dell’arrivo dei soccorsi.

Valanga in Valle Maira: le operazioni di soccorso

Sul posto è stato immediatamente inviato il Servizio Regionale di Elisoccorso con l’unità cinofila da valanga a bordo. L’intera equipe è stata sbarcata al verricello e ha preso in carico l’infortunato, in condizioni disperate, proseguendo le manovre di rianimazione anche con uno specifico apparecchio automatico per il massaggio cardiaco.

Nel frattempo l’eliambulanza ha prelevato due tecnici di valle del Soccorso Alpino e li ha portati sul luogo dell’incidente per ulteriore supporto. In seguito, lo svedese è stato imbarcato sull’elicottero con il medico e l’infermiere e condotto in ospedale con un codice rosso.

Il decesso sarebbe avvenuto durante il trasporto. Tre tecnici e l’unità cinofila da valanga del Soccorso Alpino, insieme ai compagni del travolto, sono rimasti sulla montagna in attesa che l’eliambulanza ritornasse a recuperare anche loro, nonostante il forte vento che nelle scorse ore ha reso complicate le operazioni.

Nella giornata di ieri, infatti il bollettino valanghe dell’Arpa Piemonte indicava un livello di rischio “marcato” (3 su una scala di 5) su tutto l’arco alpino del Cuneese.

Un’altra valanga è caduta in valle Po, sempre in provincia di Cuneo durate la tarda mattinata di ieri, nella quale un escursionista era rimasto travolto da una slavina lungo le pendici del monte Garitta Nuova, sopra Pian Munè di Paesana, a circa 2.000 metri di altitudine.

L’uomo si trovava con due compagni di escursione, che sono stati i primi a prestargli soccorso, liberandolo dalla neve che lo aveva trascinato a valle per un centinaio di metri. L’uomo è stato poi tratto in salvo ed è ora in buone condizioni.

Alpinista muore scalando una cascata di ghiaccio a Cogne

Altro incidente mortale in montagna dove ha perso la vita Francesco Torrazza l’alpinista genovese di 58 anni morto precipitando da una cascata di ghiaccio che stava scalando nella Valle di Cogne, in Valle d’Aosta. Il suo corpo verrà trasferito a Genova, dove viveva.

L’uomo è deceduto nella giornata di ieri all’Ospedale Parini di Aosta dove era stato trasferito in condizioni già disperate a seguito di una terribile caduta.

La vittima dell’incidente era stata recuperata dal Soccorso Alpino dopo le segnalazioni di alcuni escursionisti che avevano visto l’uomo precipitare dalla cascata ghiacciata nella zona chiamata “Oceano Polare”. Secondo le prime testimonianze, ancora in via di verifica, l’uomo stava scalando in solitaria quando qualcosa è andato storto ed è precipitato per decine di metri.

Ancora non è chiaro se fosse “assicurato” con corde e sistemi di sicurezza o se stesse tentando la scalata solamente con picozze e ramponi speciali da ghiaccio.

Il Cai di Bolzaneto, dove Torrazza era istruttore, ha diffuso una nota sulla sua pagina Facebook per ricordare il socio scomparso tragicamente.

“Ieri è arrivata una notizia che non avremmo mai voluto sentire: il nostro Socio Francesco Torrazza, alpinista, istruttore alla Scuola B. Figari, sulla cascata di ghiaccio Oceano Polare ha avuto un incidente e ha perso la vita. Noi tutti soci della Sezione di Bolzaneto, addolorati, ci stringiamo con affetto attorno ai suoi familiari, a Sabrina, Beatrice e Margherita, nostre care socie”.