Dove inizia e dove finisce l’Europa? L’Europa è parte di una massa continentale più ampia chiamata Eurasia che, come dice il nome, comprende anche l’Asia. I confini tra Europa e Asia sono infatti segnati in modo convenzionale, cioè in base a fattori storici, politici e culturali, e variano anche a seconda delle diverse tradizioni geografiche.

Dove inizia e dove finisce l’Europa? Confini attuali

Il confine occidentale dell’Europa è l’Oceano Atlantico. L’Islanda, sebbene più vicina alla Groenlandia (Nord America) che alle coste europee, è considerata parte dell’Europa.

A nord il confine è rappresentato dal Mar Glaciale Artico tra le cui isole si ritiene facciano parte dell’Europa quelle situate tra la costa europea e il Polo Nord.

A sud il Mar Mediterraneo separa l’Europa dall’Africa.

Ural, fiume della Russia orientale (fino al 1775 Jaik; 2430 km; bacino di 231.000 km2), segna tradizionalmente il tratto meridionale del confine fra Europa e Asia.

Storia

Il termine Europa è stato coniato dal poeta greco Esiodo (8°-7° secolo a.C.) e fu usato originariamente per indicare l’area in cui ebbe a svilupparsi la civiltà greca. L’Europa che noi oggi conosciamo è, non solo dal punto di vista geografico ed etnico, ma anche e soprattutto da quello culturale, religioso, sociale e politico, il frutto di una lunga e complessa vicenda storica, la quale ha visto i confini dello stesso continente subire variazioni di enorme importanza ancora ai nostri giorni.

Le matrici fondamentali della civiltà europea sono state quattro: la cultura greca, quella romana, la religione ebraico-cristiana e il mondo germanico.

La consapevolezza che l’Europa costituisse un’area di civiltà con una propria identità culturale si affermò in occasione delle guerre contro i persiani. Fu Erodoto (484-25 a.C.), che scrisse la storia di quel conflitto, a riflettere per primo sulle differenze tra Occidente e Oriente, definendo l’Asia come la terra del dispotismo e l’Europa come la patria del senso morale, della virtù civile e dell’amore per la scienza.

Nella sua dirompente espansione a partire dall’8° secolo l’Islam penetrò profondamente in Spagna, in Sicilia e nelle regioni orientali del continente. La lotta contro il nemico islamico contribuì a rafforzare tra il 9° e il 14° secolo l’identità europea intorno all’idea di un’Europa cristiana, avente il suo centro nel Sacro Romano Impero e nel papato.

Tra il 15° e il 18° secolo andò affermandosi sempre più decisamente la centralità dell’Europa rispetto al resto del mondo, configuratasi altresì come superiorità scientifica, tecnologica e militare. Il 15° e il 16° furono i secoli dell’età dell’Umanesimo e del Rinascimento, con una straordinaria fioritura culturale; delle grandi scoperte geografiche che portarono alla costituzione di immensi imperi coloniali.

Nel XIX secolo il diffondersi della rivoluzione industriale impresse una svolta fondamentale nella storia materiale dell’Europa. L’Europa fu allora il centro del processo di modernizzazione, segnato però da aspri conflitti politici e sociali tra le classi e da grandi rivalità tra le potenze che esplosero nel 1914 con lo scoppio della Prima guerra mondiale e poi della Seconda.

La divisione dell’Europa tra una zona occidentale sottoposta all’egemonia americana e una zona orientale soggetta al dominio sovietico nel quadro della guerra fredda. Questa divisione durò fino al crollo dei regimi comunisti dell’Europa dell’Est nel 1989 e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. Una svolta storica ha costituito il processo graduale di integrazione economica e politica dell’Europa a partire dal 1949, che ha portato nel 1957 alla Comunità economica e nel 1993 all’Unione europea.