Direttiva Case green novità dal voto del Parlamento Eu sono in arrivo la prossima settimana: ecco quali sono le novità in arrivo su chi sarà esentato dai lavori, sulle caldaie e sull’obbligatorietà per i cittadini di mettersi in regola con gli interventi energetici. Dopo il voto in Commissione Industria, ricerca ed energia dell’Europarlamento del 9 febbraio scorso, il testo della direttiva – approvato con 49 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astenuti – è atteso nei prossimi giorni al Parlamento europeo che dovrà decidere sul mandato delle Case green da discutere con l’altro ramo legislativo, il Consiglio dell’Unione europea. Vari ancora i punti sui quali si discute, in particolare sul raggiungimento dei target al 2030 e 2033 e di azzeramento delle emissioni di CO2 degli immobili al 2050. Il provvedimento, nato già a metà dicembre del 2021, non aveva fatto i conti con il rialzo dei costi energetici e dei tassi sui mutui. Uno scenario profondamente modificato in questi ultimi 12-14 mesi che ha posto in discussione anche la messa a bando delle auto alimentate a benzina e diesel dal 2035. Alcuni politici stanno puntando il dito contro a un provvedimento che causerà un aggravio dei costi ai cittadini per mettere in regola la propria casa ai nuovi standard dettati da Bruxelles.
Case green novità attese dalla direttiva su classi e lavori energetici, caldaie, esonerati e obbligatorietà interventi
La prima questione sulla quale il Parlamento europeo dovrà esprimersi nel voto della prossima settimana della direttiva Case green è quella degli immobili che saranno esentati dai lavori. Il recepimento del provvedimento in Italia prevederà l’esonero dai lavori per il 22% del patrimonio immobiliare, quantificabile in circa 2,6 milioni di fabbricati, ai quali si aggiungeranno le abitazioni coperte dai vincoli storici e paesaggistici. La clausola di esenzione è stata introdotta proprio in vista del voto in Commissione parlamentare di un mese fa: nonostante l’esonero, saranno in tanti i cittadini che saranno obbligati ai lavori di efficientamento energetico della propria casa nei prossimi anni. Gli obiettivi da raggiungere, infatti, riguardano la classe “E” nel 2030 e la classe “D” nel 2033. Target che indurranno le famiglie – data la particolarità del patrimonio immobiliare italiano – a un esborso che Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha quantificato in almeno 15-20mila euro per tutti gli immobili residenziali in un momento di difficoltà per il caro bollette e l’aumento delle spese per i mutui. La direttiva, inoltre, fissa obblighi anche per gli immobili pubblici che dovranno raggiungere questi target già nel 2027. In più c’è la questione delle caldaie, altro grande obiettivo della direttiva. A partire dal recepimento della direttiva, in ogni Stato membro vigerà il divieto di uso dei sistemi che utilizzino combustibili fossili, messa a bando calendarizzabile in Italia già dal 1° gennaio 2024. Dal voto, il Partito popolare europeo (Ppe) si attende la conferma per l’esclusione dal divieto dei sistemi ibridi, cioè delle caldaie a condensazione con pompa di calore elettrica e di quelli che utilizzano le fonti rinnovabili (l’idrogeno, in previsione).
Posizioni dei partiti, Pedro López: ‘Direttiva graverà su famiglie e svalutazione proprietà immobiliare’
Nonostante qualche allentamento sulla rigidità degli obiettivi con l’esonero ai lavori e l’esclusione dei sistemi di riscaldamento ibridi, sul voto della direttiva Case green atteso in Parlamento europeo la prossima settimana starebbe crescendo la posizione dei contrari. Soprattutto del Ppe, i cui parlamentari avrebbero espresso più di un dubbio sulla politica ambientale dettata da Bruxelles. Secondo quanto trapelato dal Parlamento europeo, dovrebbero votare contro i tedeschi, gli spagnoli, i polacchi, i francesi e anche gli italiani che temono che misure ambientali ed energetiche troppo ambiziose e con grande impatto sulle spese dei cittadini, possano essere sfruttate dai partiti più estremisti anche in vista del rinnovo del Parlamento europeo stesso nel 2024. Il portavoce del Ppe Pedro López, ha spiegato nella giornata di ieri che “una parte del partito voterà contro la direttiva perché graverà economicamente sulle famiglie causando una svalutazione della proprietà immobiliare della classe media”. Nonostante la presa di posizione e la contrarietà anche dei conservatori, la direttiva Case green dovrebbe passare il voto della prossima settimana per poi proseguire al Consiglio dell’Unione europea, anche grazie all’appoggio dei verdi, dei liberali e dei socialisti.