Come sta Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista della Roma Lorenzo Pellegrini è stato costretto ad abbandonare il campo al 60esimo minuto di Roma – Real Sociedad.

Come sta Lorenzo Pellegrini? Ecco l’esito della tac

Allo scoccare dell’ora di gioco della gara di ieri giocata all’Olimpico con la Real Sociedad, il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini è stato costretto ad uscire dal campo, dopo qualche attimo di paura, per colpa di un colpo alla testa dopo uno scontro col difensore basco Igor Zubeldia. Dopo l’intervento dello staff medico, il centrocampista si è rialzato sulle proprie gambe, ma è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Al suo posto è entrato l’olandese Gini Wijnaldum. Mentre si avviava alle scalette del sottopassaggio, tra l’altro, è stato raggiunto proprio dal difensore Zubeldia che si è scusato e gli ha chiesto come stesse. Un gesto che il numero 7 ha apprezzato.

Il giocatore è andato a Villa Stuart per sottoporsi a una tac, che ha dato esito negativo. Il calciatore ha riportato una ferita lacero contusa in zona fronto-parietale, sulla quale sono stati applicati dei punti di sutura. Pellegrini è in forte dubbio per il match di domenica col Sassuolo. I giallorossi torneranno in campo alle ore 18, sempre allo stadio Olimpico.

Le parole di Josè Mourinho dopo la partita

Come ripreso da Vocegiallorossa, l’allenatore della Roma dopo il match con la Real Sociedad ha parlato dei meriti della squadra e ha analizzato la gara: “Hanno avuto la palla e hanno creato problemi. Il nostro merito è stata l’organizzione, lo sforzo, l’empatia dentro al campo. Ci si aiutava. Giocare contro il rombo è molto difficile. Abbiamo avuto esperienza contro l’Empoli e il Salisburgo, non era una novità ma è difficile. Serviva mentalità forte perché quando non hai tanto la palla serve una grande mentalità. Abbiamo controllato la partita anche non avendo la palla. Il secondo gol può essere importante ed è arrivato in un momento quando poi bastava gestire la partita. (…) Il merito è loro, della squadra. Si può dire che il portiere para tanto, che i centrali fanno un grande lavoro. Io non conosco una squadra che difende bene e non difende bene come squadra. Quando guardo alla mia squadra dal primo all’ultimo, da Rui a Paulo”.